Lo riassumo per i pochi (spero) desperados che non lo conoscono a memoria.Sugli aerei tutti è a porzione singola. Lo zucchero, il burro, il pane e così anche, di conseguenza, le persone.Fra decollo ed atterraggio il tempo concesso è quello e da li, sostanzialmente, non si scappa.
La stessa cosa avviene per le conoscenze che si coltivano all'ombra (sempre troppo poca) dei troppo vicini ombrelloni del litorali ligure.
Volente o nolente, che tu sia orso o animale da festa, corolla o pistillo, coi vicini di ombrellone quattro parole ti tocca scambiarle, sopratutto in quei rari momenti di quiete causati dalla temporanea assenza della reciproca prole.Momenti che uno potrebbe utilizzare per recuperare le energie spese a correr dietro ai vari pargoli, vengono "sprecati" per intessere rapporti sociali che non portano da nessuna parte e che, bonariamente parlando, sono inutili.S'è capito che sono della scuola degli orsi immagino.Ma ci sono delle eccezioni. Ebbene sì, c'è un "ma".Piccolo eh! Chiariamoci, ma c'è.Capita di incontrare persone che, a pelle, possono risultare interessanti. Capita, raramente, di sentirsi incuriosito dalle persone che ti trovi di fianco.
Ti viene da farti delle domande.
Come sono, cosa fanno, cosa hanno fatto.
Ti vien voglia di sapere, di conoscere, e faresti mille domande.
Ma non le fai, perché sei una persona riservata, perché sai che se le facessero loro a te la cosa ti scoccerebbe parecchio e poi non vuoi disturbare il loro riposo, la loro quiete, il loro relax... e poi capisci.
capisci perché sei incuriosito, perché ti annoi a morte, perché fa caldo, perché anche il libro non aiuta, perché andare a fare la solita passeggiata in solitaria nel solito budello oramai non ha più senso e perché tanto il bagno in quel mare sì bandiera blu ma sporco di alghe non ce lo vuoi proprio fare.
La noia è il pericolo numero uno.
Al mare la noia regna sovrana.