Luigi Veronelli li chiamava “angeli matti” perchè rincorrevano – e rincorrono tuttora – un sogno combattendo contro ogni genere di avversità geografica e climatica.
A Favignana, scrive Andrea Gabbrielli, gli angeli matti sono Vinzia Novara e Salvatore Di Gaetano, noti per aver creato l’azienda Firriato, di cui la Tenuta di Calamoni è la propaggine sull’isola.
Il vigneto della Tenuta di Calamoni
Ci voleva proprio tanta testardaggine perché nelle Egadi il vigneto era soprattutto a Levanzo mentre a Favignana la vite c’è sempre stata ma era coltivata per la tavola e non per produrre vino. Firriato, grazie alle conoscenze tecniche e scientifiche di oggi, ha superato gli ostacoli e ha aperto una nuova era.Nel 2009, dopo due anni di preparazione, sui terreni calcarei e sabbiosi, ricchi di ferro e di fossili, con l’acqua del mare ad appena due metri di profondità, sono stati impiantati 5 ettari di vigneto con le classiche uve siciliane: Nero d’Avola, Perricone per i vitigni a bacca rossa, Grillo, Catarratto e Zibibbo per le varietà a bacca bianca.
Andrea Gabbrielli
Il rosso “Le Sciabiche”, da uve Perricone e Nero d’Avola, ha una personalità e una struttura molto spiccata con tannini morbidi. Dotato di sapidità e di morbidezza è un ottimo accompagnamento per il tonno rosso. Il passito Passulè, a base di Zibibbo, si distingue per la sua moderata dolcezza e per le sue sfumature fruttate e marine. Sono tutti vini unici come del resto è unica l’isola di Favignana.Nelle fotografie: Andrea Gabbrielli e la copertina del suo libro (che potete ordinare alla libreria ilmare.com; il responsabile Firriato Federico Lombardo di Monte Iato che nel suo biglietto da visita si definisce “Sicily Evangelist & Nature’s Helper”
Federico Lombardo di Monte Iato
(Evangelizzatore o metaforicamente, rinnovatore e assistente della natura. È chiaro che ha tutto un significato allusivo e scherzoso) e il vigneto della tenuta I Calamoni, panorama sul mare legatura delle piante e momenti della vendemmia 2014