Uno studio del Centro di ricerca ospedaliera di Brest, in Francia, ha infatti evidenziato come la socializzazione dei bambini autistici possa migliorare grazie alla presenza di un animale domestico.
L’autismo è una forma di schizofrenia difficile da diagnosticare, e che porta il soggetto a estraniarsi dal mondo circostante, rintanandosi in una realtà autoreferenziale. Stando così le cose, lo studio francese offre una preziosa speranza di apertura verso l’altro, per tutti i bambini che nascono autistici e tali resteranno a vita.
L’unica discriminante per l’azione terapeutica è l’età: i bambini al di sotto dei 5 anni e nati in un ambiente con animali domestici, non traggono alcun miglioramento dalla loro vicinanza, a differenza dei bambini che cominciano a convivere con gli animali in età più avanzata.
Per l’autismo non esistono cure al momento, e se lo studio francese sarà confermato, un cucciolo sarà una presenza irrinunciabile per far relazionare il bambino autistico con il mondo.
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