Non è una scoperta di poco conto, verificare scientificamente che molti, moltissimi animali, non hanno solo l’istinto, che si contrappone alla ragione umana, ma hanno una vera e propria intelligenza.
Questo, da un lato, sminuisce notevolmente il reputato, stupido predominio dell’uomo sulla natura, e, dall’altro, dovrebbe introdurre una maggiore consapevolezza del diritto degli animali a non essere trattati come cose al semplice servizio dell’uomo. Con buona pace di quel Cartesio, sulla cui filosofia la nostra società si è sfortunatamente sviluppata.
La dimostrazione scientifica, del resto, segue alla sensazione empirica che molti avevano già da tempo. E magari non è che il primo passo verso quella consapevolezza che tutto il mondo, sia animale, sia vegetale ha proprietà senzienti e pensanti. Sapere che un animale che sta per essere ucciso lo capisce, o che una pianta che viene abbattuta sente avvicinarsi la morte e nello stesso tempo emette un grido di dolore che altre piante intorno sentono, dovrebbe indurre nell’uomo un po’ più di umiltà e quel rispetto nei confronti del vivente che fino ad oggi non ha avuto. Fonte
un’affermazione davvero cruciale e che fa riflettere: se gli animali hanno delle intenzioni, dei comportamenti dettati dalla coscienza e non solo dall’istinto dobbiamo rivalutare il nostro modo di porci nei loro confronti.
Tutt’ora li consideriamo degli “oggetti”, delle cose al nostro servizio: gli animali sono per noi carne da mangiare, divertimento nei circhi, giochi per bambini.
Questa Dichiarazione ci obbliga a riconsiderare il nostro atteggiamento verso tutto il mondo animale.
Non dobbiamo assolutamente considerarci superiori alle specie animali non umane: dobbiamo rispettarle e vivere con loro in modo armonioso. Ciò che accade negli allevamenti, nei macelli, nei delfinari ed in tutte le situazioni che obbligano l’animale a vivere prigioniero e non libero nel proprio habitat, è da rifiutare, denunciare ed abbandonare. Fonte
“Dichiarazione di Cambridge sulla coscienza”
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Mi pare sempre più evidente che tutto è pervaso di “psichicità”/”percezione psichica”, quindi di una qualche forma di coscienza, anche se spesso per noi impossibile da percepire, almeno con le conoscenze ed i mezzi che abbiamo oggi. Mi sembrerebbe molto strano che in natura ci fossero salti qualitativi non riducibili agli elementi (o forze) costitutivi minimi di tutto l’Universo… Tutto il “sistema Universo” è un tutt’uno interconnesso retto ecostituito dalle stesse forze ovunque e comunque presenti ed attive.
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