Vale per studenti ed insegnanti, ma anche per tutti gli altri.
Le ferie d’agosto son lo spartiacque, e a settembre inizia l’anno, quello vero, mica quella pippa che cercano di rifilarci, obtorto collo, ogni anno a fine dicembre.
Inizia l’anno, dicevo. E si prevede in salita. Ad arrancare. Come questo Paese imbelle che ho osservato con attenzione in queste quattro settimane. Che son tante, ma che son anche la sola opzione che mi consente di offrire a mia figlia un tempo che non sia solo qualità, ma anche quantità.
Settimane trascorse in modo molto reale e poco virtuale. Settimane di connessioni occasionali al blog. Settimane in cui ho riflettuto a lungo su un deterioramento, umano, morale, che comincia ad essere insopportabile financo a me, che del moralismo mai ho fatto bandiera.
Cose occasionalmente divertenti, altre volte avvilenti, altre ancora semplicemente tristi.
Tutte con un retrogusto amaro. Che racconterò, qui sul blog, nei prossimi giorni.
Nel frattempo, auguro a tutti e ciascuno un buonissimo anno.