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Gli antichi popoli del Mediterraneo conoscevano i fagioli?

Creato il 27 ottobre 2013 da Nicolettap

Secondo un’antica tradizione, le fave rappresentavano un mezzo di comunicazione diretto tra l’Ade e il mondo dei vivi ed erano considerate in grado di trasferire negli esseri viventi le anime dei morti.

Gli antichi popoli del Mediterraneo conoscevano i fagioli?

Fiore della fava (immagine 1)

Probabilmente ciò era dovuto all’insolito colore, bianco maculato di nero, del loro fiore (immagine a sinistra): il nero è un colore molto raro tra i vegetali e questo conferiva al fiore un’aura di mistero; inoltre sembra che la disposizione delle macchie nere sulle ali del fiore, ricordi la lettera θ (theta), iniziale della parola θάνατος (thanatos) che significa morte. Per questi motivi le fave erano presenti nelle cerimonie funebri in Grecia, in Egitto, e a Roma.

La farina di fave era utilizzata per preparare la puls, una sorta di polenta, antenata del pane, ottenuta da una miscela di farine, soprattutto di fave, miglio e farro; con i ceci, invece, in Siria, Libano, Egitto e Grecia, si preparava l’hummus, una crema ricca di proteine, sali minerali e fibre, le cui eccezionali proprietà nutritive erano già note fin dall’antichità.

Tra i legumi erano conosciute anche le lenticchie e le cicerchie, originarie della Mesopotamia, e i piselli, coltivati in Asia centrale fin dal Neolitico.

E i fagioli? Quelli che mangiamo noi oggi sono quasi tutti di origine americana, giunti in Europa fra il XV e il XVI secolo.

Gli antichi popoli del Mediterraneo conoscevano i fagioli?
Fagiolo indiano nero (immagine 2)
Gli antichi popoli del Mediterraneo conoscevano i fagioli?
Fagiolo indiano verde (immagine 3)
Gli antichi popoli del Mediterraneo conoscevano i fagioli?
Fagiolo dall’occhio (immagine 4)

 

Nell’antichità i fagioli conosciuti erano solo quelli del genere “vigna”, una leguminosa molto simile al “phaseolus vulgaris”, ma molto più difficile da coltivare e con una resa pari alla metà. Al genere “vigna” appartengono ad esempio il fagiolo indiano nero (immagine 2), il fagiolo indiano verde (immagine 3) e il fagiolo dòlico, detto anche fagiolo dall’occhio (immagine 4), originario dell’Africa sub sahariana, l’unico presente nell’alimentazione degli Etruschi e degli altri popoli italici.

Il fagiolo zolfino, invece, oggi il più nobile e ricercato tra i legumi, ha origini molto recenti ed è coltivato, esclusivamente in Valdarno, da circa quattrocento anni.


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