Magazine Cultura
Guerrieri nuragici - arcieri
di Pierluigi Montalbano
Esaminiamo oggi 3 tipologie di arcieri, così da avere un quadro chiaro di questi guerrieri.
Il primo è la statuina n° 16 del libro di Lilliu, classificato come “arciere con asta a penna direzionale”. È alto 23.5 cm, proviene da Abini (Teti – Nuoro) ed è conservata al museo di Cagliari. L’atteggiamento è pronto per mirare e scagliare la freccia, con il piede sinistro in avanti. Nel polso destro si nota il brassard, in questa posizione forse perché l’arco è molto grande. Il copricapo è quello già visto nella statuina n° 12, così come la doppia tunica, anche se in questo caso non vi sono frange. A difesa del guerriero ci sono la goliera doppia e le gambiere. Al petto è presente la placca rettangolare dalla quale spunta, nella parte inferiore, il pugnale a elsa gammata. Sul dorso abbiamo l’astuccio conico per le punte di freccia, un fodero con la spada e una lunga asta che termina con tre anelli che la fissano ad una penna triangolare striata, forse di piume, considerata da qualche studioso un’insegna identificativa. Il copricapo a calotta presenta lunghe corna spezzate.
Il secondo personaggio è il n° 17 della classificazione di Lilliu, 1966, è alto 17 cm, proviene da Abini – Teti, ed è conservato al museo di Cagliari. Si presenta in posizione pronta al lancio, con i piedi girati e le braccia in perfetta posizione stilistica dell’arciere. Vesti, armatura e copricapo con lunghe corna sono identici al precedente arciere n° 16 ma in questo non c’è la goliera. I capelli che fuoriescono dall’elmo mostrano un tratteggio sulla nuca, resi con lo stilismo del ramo schematico. Sopracciglia e naso presentano il noto schema a T.
Il terzo guerriero con arco è il n° 36 di Lilliu, 1966, alto 18.8 cm, proveniente da Suelli e conservato al museo di Cagliari. Il consueto copricapo a calotta con lunghe corna e la doppia tunica lo avvicinano ai precedenti, ma in questo caso l’aspetto è rozzo, quasi come lo si dovesse ancora rifinire. Dalle spalle pendono due bande e indossa un corpetto striato. Le gambiere sono divise in due pezzi sul davanti, anziché dietro ai polpacci. La mano destra impugna una spada ma si nota solo l’impugnatura in quanto la rottura sopra l’elsa non consente di intuirne la forma. L’arco è grande, di quelli classificati “pesanti” da Lilliu. Si tratta di armi formidabili per i lanci a lunga distanza.
Gli offerenti
di Pierluigi Montalbano
Una serie di personaggi che mi ha sempre affascinato è quella degli “Offerenti”. È stata illustrata nel 1966 da Lilliu nel libro “Sculture della Sardegna Nuragica”, e in questo mio lavoro di sintesi mostrerò alcuni bronzetti rappresentativi che consentiranno ai lettori di farsi un’idea su queste sculture.
Il n° 48, alto 12.5 cm, proveniente dal tempio impetrale di Santa Vittoria di Serri, è esposto al museo di Cagliari. Il volto presenta il consueto schema con occhi a mandorla, naso e sopracciglia marcati a T, già visto anche nei menhir, e presenta un copricapo a calotta. La doppia tunica sovrapposta è anch’essa tipica di molti bronzetti, così come la bandoliera a tracolla che sostiene il pugnaletto a elsa gammata. Fin qua si tratta di una simbologia ripetitiva che suggerisce una cronologia ben definita per tutte le statuette con queste caratteristiche. La differenza rispetto ai guerrieri è rappresentata nelle mani. Quella destra mostra il “segno del saluto” di cui parleremo in futuro, mentre la sinistra “offre” un piatto tondo che contiene alimenti, forse fette di carne.
La statuina n° 51 è alta 19.5 cm, è esposta al museo Pigorini a Roma e proviene da una località sconosciuta della Sardegna. Pugnale a tracolla, atteggiamento di saluto, doppia tunica e copricapo sono quelli già descritti per la n° 48 ma sopra le vesti è posta una elegante stoffa con frangia che pare un mantello principesco e rende nobile il personaggio rappresentato. La mano sinistra è spezzata e impedisce di intuire cosa offrisse questo bronzetto. Non deve sfuggire che potrebbe essere un capotribù con bastone anziché un offerente, ma il bronzetto n° 52, che è identico e quindi è inutile la sua descrizione, toglie ogni dubbio.
L’offerta è di alimenti, forse dolci o pane. Per completezza di informazione segnalo che le statuette n° 53 e n° 55 di Lilliu sono identiche alla n°51.
Il bronzetto n° 56 segue lo schema dei precedenti ma l’offerta è portata a spalla ed è contenuta in un vassoio rettangolare in legno, o sughero, con l’orlo rialzato. Si tratta di ciambelle con il buco in mezzo. Da notare che il mantello, a differenza dei precedenti, è striato.
Le immagini sono tratte da Lilliu, 1966, Sculture della Sardegna nuragica
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