Cometa Borrelly. Disponibile sul sito della NASA-JPL: http://nmp.jpl.nasa.gov/ds1/img/borrelly_1.jpg
I Near-Earth Objects (NEO) sono oggetti quali comete e asteroidi che, a causa dell’interazione gravitazionale, hanno orbite che intersecano quella terrestre. Composte principalmente da ghiaccio d’acqua mescolate a particelle di polvere, le comete originariamente si formarono nelle parti più esterne del nostro Sistema Solare mentre la maggior parte degli asteroidi rocciosi si stavano formando nelle parti più interne, a temperature un po’ superiori, tra le orbite di Marte e Giove.
L’interesse scientifico per le comete e gli asteroidi è dovuto in gran parte alla loro condizione di detriti, residui che sono rimasti relativamente immutati dal processo di formazione del Sistema Solare avvenuto circa 4,6 miliardi di anni fa. I pianeti giganti esterni, come Giove, Saturno, Urano e Nettuno, si formarono da un agglomerato di miliardi di frammenti rocciosi (quelli che si chiamano planetesimi e che si aggregarono sotto le enormi forze gravitazionali agenti); quelli rimasti non sono altro che i frammenti e i nuclei rocciosi delle comete che non hanno potuto dar vita ad un vero e proprio pianeta al di là dell’orbita di Nettuno, dando vita alla Fascia di Kuiper da dove provengono alcune delle comete che si osservano periodicamente.
Una rappresentazione artistica di un paio di asteroidi, in rotta di collisione. Dall’assemblaggio di vari planetesimi si formarono i pianeti maggiori del sistema solare circa 4,6 miliardi di anni. Crediti NASA.Allo stesso modo gli asteroidi della Fascia Principale, fra le orbite di Marte e Giove, sono i pezzi rimasti dall’agglomerato iniziale di pianeti interni che includono Mercurio, Venere, la Terra e Marte.
Le comete e gli asteroidi, pensati come blocchi o i pezzi rimanenti del processo di formazione del sistema solare, offrono indizi sulla miscela di sostanze chimiche da cui i pianeti si sono formati circa 4,6 miliardi di anni fa. Se vogliamo conoscere la composizione della miscela primordiale da cui si formarono i pianeti, allora dobbiamo determinare i costituenti chimici dei residui di questo processo di formazione.
Il grafico qui sopra mostra il numero di nuovi asteroidi di tipo NEA, Near Earth Asteroids, scoperti di anno in anno, in particolare ogni anno è stato diviso in due semestri. Quest’anno il numero di asteroidi è quasi pari a quello dell’ultimo semestre dell’anno scorso. Crediti Alan B. Chamberllin, JPL NASA, disponibile su: NEO Discovery Statistics: http://neo.jpl.nasa.gov/stats/Su PHA Close Approaches to the Earth, http://www.minorplanetcenter.net/iau/lists/PHACloseApp.html, sono riportati gli incontri previsti da parte degli asteroidi potenzialmente pericolosi (PHA) entro le 0,05 U.A. alla Terra nel periodo che va dall’inizio di questo anno fino al 2178. Gli oggetti con delle orbite molto incerte sono state escluse dalla lista, come lo sono gli oggetti recentemente scoperti le cui orbite sono state calcolate senza tener conto delle perturbazioni planetarie.
Le distanze riportate derivano dalle soluzioni delle orbite nei riferimenti citati e possono essere molto incerte, in particolare per gli oggetti che si trovano in opposizione. Le soluzioni alle orbite perturbate derivano dalle perturbazioni degli otto pianeti (che vanno da Mercurio a Nettuno), dai tre pianeti minori del sistema solare quali Cerere, Pallade e Vesta mentre la Terra e la Luna vengono considerati come corpi perturbanti a parte. Per confronto, la distanza media della Luna dalla Terra è di 0,0026 UA che equivale a 384 400 chilometri in media, dove 1 UA (unità astronomica) è la distanza media della Terra dal Sole, pari a 149 597 870 chilometri.
Per ulteriori informazioni:
Minor Planet Center (IAU) website: http://www.minorplanetcenter.org/iau/lists/Dangerous.html dove si trovano informazioni sui principali e più pericolosi asteroidi la cui orbita interseca quella terrestre. Questo website è aggiornato quotidianamente e ogni volta che un nuovo oggetto viene scoperto.
Space Weather.com http://spaceweather.com/ si può ricavare la tabella (qui sopra) dei principali avvicinamenti di questi giorni.