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Gli eBook non sono più come i pigmei

Creato il 25 giugno 2010 da Mcnab75


Visto che continuate a chiedermi pareri sul “fenomeno eBook”, manco fossi un luminare del settore, eccovi il mio ennesimo ragionamento (aggiornato) in materia.

Cercherò di evitare inutili ripetizioni di cose già dette mille volte in passato. Sfogliatevi il blog e troverete tutto ciò che penso in materia, dalla notte dei tempi (in cui gli eBook venivano trattati come i pigmei dai primi esploratori occidentali che li incontrarono) a oggi.

Qualche considerazione a random:

A) Adesso di eBook parlano tutti. Spesso a sproposito. Credo che da noi – e sottolineo da noi – questo fenomeno stia assumendo le caratteristiche della controcultura, con pericolose tendenze a diventare una moda. Cosa che mi auguro non accada. Le mode sono l'ideale per far fallire una rivoluzione/evoluzione: durano il tempo di un peto, e poi si dissipano nell'aria.

B) Ogni tanto leggo opinioni di qualche sfigato che canta già cori funebri per gli eBook. Al contrario, da scrittore che si propone al 99% attraverso i libri elettronici, vi confermo che c'è un crescente interesse attorno a essi. La gente arriva sul mio blog cercando su Google “eBook” o “eBook gratuiti”, etc etc. I dowload sono quadruplicati rispetto anche a solo un anno fa, quando pochissimi si occupavano del fenomeno. Anche i commenti sono aumentari in maniera proporzionale. Ovviamente si presuppone che un eBook – così come un libro cartaceo – racconti cose intelligenti/divertenti/coinvolgenti. E che attorno a esso ci sia un minimo di promozione. Se così non è, il fallimento è inevitabile. Ma non date la colpa al prodotto, bensì al contorno. Prendete le automobile ibride o elettriche: genialate assolute, ma fin quando nessuno ne parlava, avevano un mercato pari a zero. (Non che ora...)

C) Riguardo ai nostri sig.editori, credo che siano davvero pochi quelli esperti nel settore. La maggior parte di loro vedono negli eBook solo un altro modo per monetizzare. Non mi ripeterò, ma venderli a 9-10 euro vuol dire essere incopententi, oppure sciacalli. Magari entrambe le cose. In altri casi vedo che gli eBook vengono considerati come un surplus, tipo gli allegati scemi che vendono coi settimanali. Compri Gente e insieme ti regalano una Vuvuzela. Compri Oggi e ti porti a casa un simpatico ciondolo haitiano made in China. Compri il romanzo cartaceo e in regalo puoi scaricarti un eBook di 16 pagine scritto svogliatamente dallo stesso autore.

D) Le autoproduzione e la microeditoria sono – lo credo ancora – i due settori che più possono trarre beneficio da questo nuovo mercato. Ma occorre una piattaforma più elastica di Lulu (pur non disprezzabile, ma in un certo senso limitativa). Occorre anche una maggiore chiarezza a livello fiscale. In questo senso sto cercando d'informarmi, magari vi saprò dire con cognizione di causa. Non che pensi di guadagnare così tanti soldi vendendo eBook, tali da dover fare una dichiarazione dei redditi specifica. Purtroppo.

E) Occorre essere onesti: per leggere decentemente un eBook urge sempre più l'acquisto di un ereader di discreta qualità. Finora me la sono cavata con due scappatoie: la stampa abusiva in ufficio (Brunetta fottiti) e l'iPod Touch. Il primo sistema è comunque piuttosto scomodo. L'iTouch è un discreto lettore di eBook in formato A5, ma ha la grossa pecca di avere una batteria limitata. Visto che io lo uso per altri funzioni, va a finire che ogni sera devo ricaricarlo. Non il massimo quando sei in vacanza, o in giro per ore e ore.

Di leggere su computer non se ne parla: troppo faticoso.

Quindi prenderò a breve un ereader, o magari l'iPad. So che tanti di voi lo schifano, ma effettivamente preferirei avere un aggeggino che, pur non costando poco, svolge anche qualche funzione supplementare di non trascurabile fascino. Comunque è tutto da vedere: sto sondando più possibilità varie & eventuali.


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