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Gli eroi nel sangue e Vallanzasca star

Creato il 07 settembre 2010 da Maurizio Lorenzi

D'Andrea Barborino 1977Sono i giorni della mostra del cinema di venezia, e dunque, parliamone. Nonostante il clamore e l’onda lunga delle polemiche che hanno sommerso l’attesa del film diretto da Michele Placido, ”Il fiore del male”. Una pellicola basata sull’omonima biografia firmata dal suo protagonista unico e principe, Renato Vallanzasca.

Lascio ogni forma di commento alle silenziosa copertina di Oggi, datata 19.02.1977, e tratta dal sito www.poliziotti.it .

Un immagine che da sola riesce ad andare oltre ogni ideologia e rende ogni commento perlomeno ragionato, sensato e delicato e per nulla di parte. 

Gli eroi portano la divisa e giacciono nel sangue. I criminali dovrebbero essere tacciati di essere tali, oltre che barbari animali ed invece, salgono sul podio. Forse trascinati, forse scaraventati ma certamente, non restano dove dovrebbero. Nel dimenticatoio. Dicono che sia ”il business plain” che lo richieda e come dicono i benpensanti, dopo tutto, è solo cronaca storica travestita da fiction. il problema, oltre che il rischio più grande dell’intera vicenda, è che il film si tramuti in una velata celebrazione del suo protagonista e non invece di una sana condanna delle sua gesta. La differenza la fa la direzione della regia, il timbro della narrazione e la rotta del timone. L’abito sa tanto di confezione su misura del arci noto Renato. La critica cinematografica mi smentirà o meno. satremo avedree ma sono pessimista. 

E poi, in fondo, poco importa se c’è chi ha fatto peggio (di Vallanzasca) come dice il regista del film, singolare ex seminarista ed ex poliziotto.

Con la vita e la morte, i paragoni non c’entrano nulla. E nessuna giustificazione, ripeto nessuna, può essere ammessa. 

Ognuno poi, si farà la sua idea. Andare al cinema è una scelta oltre che un opportunità di riflessione. Non sprechiamola. Ma prima di decidere, diamo ancora uno sguardo alla copertina dell’epoca del noto settimanale. Sarebbe stata un’ottima locandina. L’unica, forse, realmente autentica.

 

   MaLo 


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