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Gli errori di Santoro, lo show del Cavaliere (se promette di andare tutte le sere in tv, vince col 60%)

Creato il 12 gennaio 2013 da Tiba84
Tre sono i principali errori che A. Grasso imputa a Santoro nella sfida con Berlusconi (e di alcuni ne avevamo parlato qui):
1) È partito con il piede sbagliato. E il piede è quello di Giulia Innocenzi, il cui tono così saccente predispone al peggio lo spettatore. Quell'aria di supponenza da dove le deriva? Si crede la più autorevole del reame? Se Santoro avesse fatto parlare per primo Gianni Dragoni sugli introiti finanziari delle aziende del Cavaliere, forse avrebbe dato un'altra piega alla serata.
2) Il modello proposto da Santoro era quello classico del processo, dunque uno sperimentato modello teatrale. Il fatto è che Santoro, quando costruisce la serata, ha una concezione molto classica della messa in scena: scaletta rigida, tempi preordinati, «attori» che hanno studiato la parte. Berlusconi, invece, recita a soggetto, segue un canovaccio (che più volte abbiamo definito «disco rotto»), ma ha ancora la capacità di improvvisare. Da guitto, da commedia all'italiana, ma in grado di spiazzare.
3) Il vero coup de théâtre di Berlusconi è stata la lettera a Travaglio, una trovata scenica di grande effetto. La controlettera aveva essenzialmente un effetto parodistico (costruita nello stile travagliesco, a metà tra il cabaret e i mattinali di polizia) e Santoro non l'ha capito. Non cogliendo lo spirito è andato fuori dai gangheri, ha fatto una scenataccia. Che era esattamente quello che Berlusconi desiderava: fargli perdere le staffe, dimostrare di non aver paura di scendere nella fossa dei leoni. Così, vittima del narcisismo (invitare in studio la sua ossessione), Santoro ha finito per portare acqua al mulino di Berlusconi.
Gli errori di Santoro, lo show del Cavaliere (se promette di andare tutte le sere in tv, vince col 60%)Dove poteva attaccarlo sull'economia, sulle scelte politiche mancate, infatti, il buon Santoro si è lasciato andare. Sono mancate le accuse alla fallimentare gestione del mondo del lavoro e delle pensioni, per tacere del resto. Sono anni che Santoro assieme a Travaglio lanciano accuse al cavaliere e quando lo hanno avuto sotto i denti si sono limitati a leggere qualche intervista pro-Monti, slogan politici, più che "decisioni".
L'errore di Santoro è stato di aver messo Berlusconi a suo agio, di averlo riempito di nozioni, di averlo riposto al centro dell'attenzione. Anche quando era in tensione, infatti, Berlusconi aveva sempre il sorrisone: mago dell'inganno che non ha bisogno di dire la verità, soprattutto se non gliela si chiede; soprattutto se le domande restano nell'aria come accuse e nessuno pretende risposte.
Il giornalismo italiano è diventato show e ne è uscito sconfitto dal re dello spettacolo.

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