Che non significa che sara’ una guerra: quello e’ certo, come ad ogni congresso.
Mi riferisco alle parole di Francesco Boccia, ministro vicinissimo a D’Alema prima a Letta ora, che dice di non vedere l’ora di andare a congresso anche per misurare la posizione sugli F35 internamente al partito. Lo dice affermando che in realta’ gli F35 sono frutto di eccellenza tecnologica italiana e quindi chi non e’ a favore del
Contrariamente a molti altri temi su cui anche secondo me una certa parte della sinistra non e’ entrata nel terzo millennio, la questione degli F35 si colloca esattamente dall’altra parte: cioe’ che secondo me un Partito socialdemocratico del terzo millennio che non pensa a come convertire quell’eccellenza tecnologica in ricchezza diffusa e indirizzata verso obiettivi diversi (acquistare F35 per sostenere quel ramo industriale significa augurarsi che ci siano guerre e magari favorirle a meno che qualcuno non mi spieghi come usarli altrimenti) e’ un partito ancora vecchio e piantato nel XX secolo.
Mandare avanti il programma degli F35 piu’ che prova di lungimiranza tecnologica mi appare, oggi, come il segno di un rattrapimento delle speranze, come un’enorme mancanza di visione che si ferma alla toppa e non si inventa uno scenario nuovo dal punto di vista dell’eccellenza produttiva.