Gli inglesi si devono limitare a fare le serie tv

Creato il 12 luglio 2013 da Signorponza @signorponza

Dal punto di vista cinematografico, la settimana appena trascorsa è stata davvero tragico. Ero convintissimo di poter andare a vedere Now You See Me che però ho appreso non essere ancora uscito (Dave Franco, ci vediamo comunque settimana prossima). E invece la programmazione offriva una ricca scelta tra The Lone Ranger (che piuttosto mi cavo gli occhi), Doppio gioco (ma solo alle ore 17 per i pensionati che hanno già fatto il pisolino pomeridiano) e Dino e la macchina del tempo. Insomma, capirete che Blood era proprio un film che non vedevo l’ora di vedere.

La trama è molto semplice. C’è un omicidio di una giovane ragazza. Sul caso indagano due detective della polizia che sono anche fratelli. Nonché figli dell’ex capo della Polizia. La famiglia si chiama Fairburn e credo che in italiano significhi “nepotismo”. Tornando all’omicidio, come in tutti gli omicidi c’è un sospettato, anche se le prove contro di lui sono così poco convincenti che in confronto Raffaele Sollecito e Amanda Knox non sarebbero stati nemmeno processati. E allora uno dei due fratelli non si da pace e cerca di capire come risolvere la situazione. E vi anticipo che la risoluzione non prevede le vie legali e nemmeno strette di mano amichevoli. Ma sarà la scelta giusta?

Se avessi saputo che era un film inglese, probabilmente avrei preferito Dino e la macchina del tempo. Non voglio sembrare razzista, ma io e l’Inghilterra andiamo d’accordo come Luca Giurato e la sintassi. Qualsiasi ambientazione al di fuori di Londra (o di poche altre città del Regno Unito) mi riesce ad affascinare per i primi cinque secondi. Dal sesto in poi questi scenari hanno il potere di trasmettere un senso di depressione che nemmeno le Ultime lettere di Jacopo Ortis. Non mi stupisco quindi che l’alcol sia un protagonista assoluto in quelle terre e pure in questo film. Anche perché vorrei vedere voi a vivere per tutta la vita in luoghi in cui anche il verde dell’erba assume quel tipico colorito grigio e dove la pioggia la vedi più spesso di tua moglie.

Come se non bastasse, Blood è tratto da una miniserie tv (Conviction) e infatti la sensazione di essere in una puntata de L’Ispettore Derrick ricorre spesso. Insomma, è il classico film da gustarsi un sabato pomeriggio in tv sul divano, ma solo perché il telecomando è troppo lontano per poter cambiare canale.

Concludo con un consiglio per i miei amici inglesi: limitatevi a fare le serie tv, visto che ultimamente vi stanno riuscendo piuttosto bene. I film lasciateli agli americani, che oltre ad avere più soldi hanno anche attori più convincenti.

CHIPS e CHEAP: so che ve l’ho raccontata in modo da non invogliarvi nemmeno un po’, ma la trama non è affatto male, quindi CHIPS per la storia. CHEAP per il cast, dove ci sono tanti “sosia di”, ma nessun volto che buca lo schermo (vedi alla voce “Livello di BONAGGINE DEL CAST”).

Livello di SHAZAMMABILITÀ: zero. Se c’era qualche canzone degna di nota, probabilmente ero troppo depresso dallo scenario per potermene rendere conto.

Livello di BONAGGINE DEL CAST: medio. E solo perché le attrici sono molto molto molto poco inglesi.

Quanto dura / quanto sarebbe dovuto durare: 100 minuti / 100 minuti. AKA la durata perfetta per qualsiasi film.

Mi devo fermare dopo i titoli di coda per vedere la SCENA NASCOSTA o posso andare direttamente a casa? Davvero ce lo stiamo chiedendo?

GIUDIZIO COMPLESSIVO: due Anne Praderio su cinque

 


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