Adoro gli inizi.
L’inizio di un amore, l’inizio di un progetto, l’inizio di un’avventura, ogni tipo e forma di inizio, di quelli che ti fanno scorrere dentro quella sensazione di paura, adrenalina ed emozione, di quelli che ti portano le scintille sotto la pelle.
E poi le notti insonni, la testa piena di pensieri e il non riuscire a fare niente, senza che quei pensieri non caschino sempre lì, in quel chiodo che si sta avvitando lentamente dentro di te.C’è linfa vitale, negli inizi.E’ l’ignoto che ti fa sentire vivo.Un inizio è la mia vicina di casa che domani parte per l’Ucraina per adottare un bambino.Oggi l’ho vista nei suoi occhi, quella scintilla.Ce l’aveva addosso, nello sguardo, nella voce, nelle mani, nella pelle.Domani parte, è la prima volta che va in aereo, la prima volta che va all’estero, non sa dove dormirà domani sera, non sa quello che ci sarà dopo, non sa come lo riconoscerà, suo figlio, non sa se sarà soltanto uno.Non sa niente, parte.Parte, con il sangue che scoppietta sotto le vene.Parte, dopo giornate sospese, vissute in funzione di quello che ci sarà poi.Anche se si sa, che poi ci sarà la vita, ci saranno le difficoltà, gli impegni di tutti i giorni, la stanchezza, i problemi e tutto quello che riempe la giornata, da mattina a sera.Ma quando inizi qualcosa, non esiste più la vita di sempre.E allora oggi voglio cullarmi con lei in quella sensazione ed entrare nella sua bolla sospesa nell’aria, ad assaporare il suo inizio.A sentire la vita.Quella vita che domani sarà quella di ieri, ma oggi no, oggi inizia.