GLI INSULTI NON FANNO OPPOSIZIONE (Maria Novella Oppo)
“La giornata tv di lunedì è stata dominata dal dibattito al Senato, anzi no, dal debutto di Renzi in quell’aula. E il premier non aveva ancora finito di parlare che già il suo discorso veniva dissezionato e lui stesso giaceva sul tavolo anatomico come durante una puntata di Csi. L’invasione degli ultrafurbi da talk show aveva già creato il mostro della comunicazione che poi si sarebbe riversato, con le mani in tasca, sulle prime pagine, con quell’effetto minipimer che riduce ogni forma di vita in montatura.
Ma chi ha assistito in diretta al dibattito avrà notato la straordinaria performance dei senatori (e dei deputati) a 5 Stelle, impegnati a strappare il primo piano con la forza travolgente dei loro insulti, che poi accolgono con applausi e risatine tra di loro. Non un approfondimento critico, né, figurarsi, una proposta alternativa: questi, Renzi li ha dovuti ascoltare dagli esponenti del suo stesso partito. Perché al Pd tocca interpretare tutti i ruoli, anche quello dell’opposizione intelligente che purtroppo manca”.
Ho voluto riprendere queste poche parole espresse dalla giornalista dell’Unità, per dimostrare come nulla sia cambiato in sede parlamentare, del comportamento degli “onorevoli” o almeno di alcuni onorevoli. Sono passati mesi, ci sono state numerose proposte in discussione, ma tutto è finito sempre nel putiferio.
Cos’è diventato il Parlamento in questo periodo?
E che cos’è l’opposizione oggi?
Davvero, come dice Maria Novella Oppo, al Pd toccano tutti i ruoli, compreso quello dell’opposizione?