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Scotland 18 - 21 Ireland
Dal punto di vista della classifica, la vittoria nella domenica pomeriggio dell'Irlanda a Murrayfield sulla Scozia per 21-18 dice che la truppa di Declan Kideny è ancora in gara per il titolo finale del Six Nations e addirittura per la Triple Crown: ora settimana di pausa, poi c'è il derby celtico con il Galles e infine lo scontro diretto con l'Inghilterra. Questo è quanto racconta la classifica, appunto. Ma c'è un'altra storia che riguarda anche gli italiani perché dopo il passo indietro contro i gallesi, gli scozzesi hanno rifatto un passo in avanti, affidandosi ai potenti mezzi che sono i calci di Chris Paterson e Dan Parks: il mediano d'apertura bocciata da coach Andy Robinson dopo la prestazione di due settimane fa, entra a partita in corso al posto dell'esordiente Ruaridh Jackson e si fa perdonare. Alla fine, tre punti di scarto bastano all'Irlanda per tenere botta al ritorno dei padroni di casa nel secondo tempo.
La Scozia ha la possibilità di portarsi subito avanti, dopo un fuorigioco fischiato dal gallese Nigel Owens alla seconda linea Paul O'Connell, ma la conclusione di Jackson arriva corta. Al contrario, il piede di Ronan O'Gara è propiziatorio per la prima meta degli irlandesi: l'apertura del Munster mette in difficoltà Paterson che per evitare ulteriori rischi sulla pressione avversaria mentre gestisce l'ovale nei propri 22, si rifugia in rimessa laterale. E qui l'Irlanda comincia a suonare la proprie cornamuse. Dal lancio, la terza linea David Wallace e il pilone Cian Healy sono le teste di ponte di una driving maul che non trova sufficiente opposizione: quando ormai è il momento di finalizzare, il tallonatore Rory Best serve il possente Jamie Heaslip che timbra la prima marcatura pesante dopo cinque minuti. O'Gara converte per il momentaneo 7-0.
A dare una mano agli uomini in Blue Navy ci pensa però l'indisciplina degli avversari - anche se poi bisogna essere bravi a concretizzarla in punti a proprio favore. Così Paterson al 15' smuove il tabellino per i suoi dopo un fischio che penalizza il centro Gordon D'Arcy, mentre nei minuti che seguono sia il mediano Mike Blair che l'ala Sean Lamont provano a immettere un po' di movimento nell'operazione offensiva della Scozia. Ma i verdi si difendono e respingono al mittente le minacce. Non rimane che sparare colpi di cannone: Heaslip stavolta si fa beccare mentre commette infrazione, Owens richiama ufficialmente per tutti il capitano Brian O'Driscoll e nel frattempo, al 18', Paterson accorcia per il 7-6 ospite. Ci si aggiunge anche la mira smorta di O'Gara dalla piazzola per un fallo del pilone Moray Low che sostituisce Euan Murray, assente giustificato perché lui di domenica di non gioca. Il numero 10 di Limerick alla fine dei conti avrà a disposizione due calci da piazzare come penalty e li sbaglierà entrambi. Però il piede è caldo quando si tratta di usarlo tatticamente ed è così che rimedia agli errori.
Al 27', per esempio, trova una infima rimessa laterale nei 22 opposti: la Scozia sui propri lanci ne vincerà 15, ma ne perderà due ed una costa parecchio cara, quella in questione. O meglio, l'ovale lo acciuffano anche sul lancio del tallonatore Ross Ford, ma non riescono a proteggere il possesso giunto tra le braccia del mediano Blair e allora si passa per una mischia ai cinque metri, introduzione Irish: occasione troppo ghiotta per non sfruttarla al meglio. L'ingaggio è tutto a favore degli ospiti, poi Heaslip grande e grosso com'è assorbe due guardie fuori dal raggruppamento ordinato per servire infine il mediano Eoin Reddan che marca la seconda meta di giornata e del primo tempo. O'Gara converte, si va sul 14-6 sempre per l'Irlanda. Ma l'indisciplina - come detto - permette a Paterson di tenere legata alla partita la formazione scozzese solo tre minuti più tardi, mentre O'Gara non controbatte non dalla distanza.
Verso lo scadere della prima frazione, ci provano l'ala Tommy Bowe e l'estremo Luke Fitzgelard per lanciare l'altra ala, Keith Earls, quasi a voler dire che con gli uomini giusti anche i trequarti irlandesi sono quelli di una volta, ma sul più bello Lamont gioca e vince nell'autoscontro con Earls.
La ripresa si apre di fatto con il cartellino giallo rifilato da Owens al pilone Allen Jacobsen dopo l'ennesima interruzione in mischia ordinata, al 44'. Poi è il turno di Healy che viene ripreso senza essere sin binned, mentre Sean O'Brien prova a capitalizzare subito al meglio la superiorità numerica, ma l'intenzione è buona, l'esecuzione meno. Il blind side flanker ha comunque carburato, le gambe sono a pieni giri e si rifà vivo in attacco anche in seguito, quando alla fine è O'Gara che si fa perdonare gli errori dalla piazzola con una meta sotto i pali, dopo essere sfuggito alla presa di Paterson (nella foto, mentre scappa anche dalla presa del tallonatore Ross). Al 52', con la conversione, l'Irlanda si porta sul 21-9 e a quel punto si tratterebbe di governare, visto anche l'esperienza del XV in campo. Ma tredici falli sono sempre tredici falli, alla fine dei conti. E così, la Old Scotland torna in gara grazie all'old Paterson e a Parks che fa il suo ingresso al 53' al posto di Jackson e si guadagna immediatamente un calcio di punizione che l'estremo manda a buon fine.
Al 60' è il momento di Peter Stringer e così si ricompone la vecchia mediana sia dell'Irlanda che del Munster. Ma non è pomeriggio per romanticismi. Gli ospiti difendono quando i padroni di casa provano a muovere palla, ma devono cedere per l'ennesima irregolarità e Parks li punisce da lontano al 65' per il 21-15 che non può lasciar sereni gli avversari. Il guaio è che l'Irlanda ormai non sa come reagire o anche solo allentare la pressione. Finalmente anche Max Evans riesce a entrare nel vivo del gioco scozzese e l'entrata di Jonathan Sexton al posto di O'Gara non porta i benefici sperati a Kidney.
Evans prova a inventarsi il colpo per ribaltare del tutto la situazione, ma viene trattenuto quel tanto che basta per evitare il colpo grosso, ma non per impedire che sugli sviluppi della continuità offensiva gli scozzesi portino a casa qualcosa: è un drop, al 70', firmato Parks che con la sua tomaia già fece male all'Irlanda all'ultima giornata dello scorso 6 Nazioni: è il -3 che accende ancor di più il finale. Robinson manda dentro anche Simon Danielli nella speranza che il giocatore dell'Ulster si renda protagonista di un assolo come diverse volte ha fatto in Celtic League. L'accampamento degli Highlanders è ormai nei 22 avversari, sono al di là del Vallo di Adriano, mentre gli irlandesi tentano di gestire affidandosi al gioco degli avanti. Avanti che invece non riescono ad aiutare del tutto la cavalleria leggera scozzese, quando falliscono in touch: eccola, la seconda cannata del giorno. L'ultima chance svanisce così sotto il cielo di Edimburgo.
122 i placcaggi portati dall'Irlanda, che oltre ai tredici calci, concede anche 13 turnover. Già contro gli Azzurri aveva elargito regali per imprecisioni varie: ma anche stavolta si salva lo scalpo.
Conclusa la terza giornata, è il momento di fare un riassunto. L'Inghilterra comanda in classifica a pieni punti: tre vittorie e 6 punti. Seguono Francia, Irlanda e Galles con due vittorie, una sconfitta e 4 punti. Chiudono Italia e Scozia ancora a secco. Si riparte sabato 12 marzo, con Italia - Francia al Flaminio e Galles - Irlanda a Cardiff. L'Inghilterra di domenica si gioca l'ultima partita in casa contro la Scozia prima di far visita a Dublino all'ultimo turno.
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