Gli “italiani” al Mondiale

Creato il 01 settembre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

Che la nostra nazionale non sia presente ai Mondiali di Turchia 2010, purtroppo, è un dato di fatto che conosciamo bene, gli azzurri dovranno sudarsi la qualificazione ai prossimi Europei attraverso l’Additional Round la prossima estate, l’ultimo spareggio per poter rientrare nel basket che conta. A rappresentare il nostro paese, però, ci sono un po’ di giocatori che militano in altre nazionali ma che giocano in squadre di club italiane: per la precisione questi giocatori sono 7, in netta diminuzione rispetto al passato, segno inequivocabile che il nostro movimento ha dei problemi. Oltre a questo bisogna pensare che due sono neo arrivati nel nostro campionato, Markovic e Traore, uno, Diaz, è di ritorno dopo aver già giocato qualche stagione fa, e uno, Kus, è sul piede di partenza.

Andiamo a vedere come stanno andando i sette “italiani” dopo queste prime giornate del Mondiale, così da farci un’idea di cosa dovremmo aspettarci da loro nella prossima Serie A.

Partiamo dalla Benetton Treviso che è la squadra più rappresentata con due giocatori: il giovane play Stefan Markovic, classe 1988, è uno di quei giocatori su cui la nuova dirigenza trevigiana ha puntato forte per il futuro visto il talento a disposizione e ancora non esploso del tutto. Nelle partite finora disputate con la sua Serbia sta viaggiando a 3.7 punti, 3.7 rimbalzi e 4 assist in 24.7 minuti di utilizzo, cifre non esaltanti ma di sicuro buone visto che rimane pur sempre una riserva: il futuro di Treviso è anche suo.
L’altra guardia trevigiana è l’esperto Davor Kus, che non si sa ancora se farà parte dell’organico biancoverde la prossima stagione: per lui con la Croazia ci sono 4.7 punti con 1 rimbalzo e 1 assist in poco meno di 17 minuti in campo; come sempre, Kus, fa sentire il suo apporto oltre la linea dei tre punti dove sta viaggiando con il 50%.

Un ex Treviso che negli ultimi due anni è andato a vincere lo Scudetto a Siena è Nikos Zisis, uno dei leader della Grecia sia per esperienza sia per carisma: coach Kazlauskas lo sta utlizzando per 27 minuti di media e il playmaker sta rispondendo alla grande con 10.3 punti, 4 rimbalzi e 2.3 assist di media. Andato via McIntyre dalla Montepaschi, Zisis diventerà il play titolare e uno dei giocatori cardine a disposizione di coach Pianigiani.

Un altro che nella sua nazionale ha un peso specifico notevole è l’ala dell’Armani Jeans Milano, Jonas Maciulis, utilizzato per 22 minuti di media nelle tre vittorie della Lituania con 11.7 punti, 4 rimbalzi e 2.3 assist di media, che la sta trascinando al primo posto in classifica. Se Bucchi riuscirà ad utilizzarlo nel modo migliore visti i tanti giocatori a disposizione, per Milano sarà un tassello davvero importante per la prossima stagione.

Poi c’è Roma che ha puntato forte su un nuovo arrivato della serie A, ovvero Ali Traorè, centro francese classe ‘85 che finora però non sta scintillando in questo Mondiale: per lui ci sono 6.3 punti e appena 1 rimbalzo ma ben due uscite per 5 falli che gli stanno limitando il minutaggio. La Lottomatica spera sicuramente sia solamente un passaggio a vuoto momentaneo viste anche le belle cose fatte vedere l’anno scorso nel campionato francese, e anche Collet spera che Traorè possa dare un contributo maggiore alla causa nelle prossime uscite.

Guillermo Diaz, arrivato a Pesaro dopo aver già calcato i nostri parquet più volte nonostante la giovane età, non sta avendo moltissimo spazio con il Porto Rico, finora è stato in campo 8.3 minuti di media con risultati modesti. E’ vero anche che la sua convocazione è arrivata dopo la cacciata di due giocatori per problemi interni, quindi di sicuro lo spazio non sarà moltissimo e lui dovrà essere bravo a guadagnarselo. Anche alla Scavolini Siviglia il posto da titolare non gli verrà regalato, ma un combattente come lui è abituato a questo tipo di cose.

Infine abbiamo il canadese Aaron Doornekamp, ala della Pepsi Caserta, confermato dopo la buona stagione scorsa. Sotto la guida di coach Rautins il giocatore sta avendo spazio molto spesso come lungo atipico, che gli permette di andare a tirare dalla lunga distanza aprendo le difese avversarie.


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