Magazine Astronomia

Gli occhi di OSIRIS guardano Chury

Creato il 04 gennaio 2016 da Media Inaf
Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Cominciamo l’anno nuovo guardando ancora la cometa che per mesi e mesi ha catturato la nostra attenzione. Parliamo di 67P/Churyumov–Gerasimenko, oggetto di studio della sonda europea Rosetta e del lander Philae, entrambi arrivati sulla cometa nel novembre del 2014.

In questa immagine, scattata dallo strumento  OSIRIS (Optical, Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) da 79.653 km di distanza dalla cometa, si vede proprio la cometa, tra luci e ombre. La progettazione della camera montata sulla sonda madre ha visto il contribuito dell’Università di Padova attraverso il CISAS.

La missione Rosetta andrà avanti fino a quando la cometa si troverà a 2 unità astronomiche dal Sole (il doppio della distanza Terra-Sole) nella fase di allontanamento. Gli esperti, però, ipotizzano che i pannelli solari di cui è dotata la sonda avranno energia per altre due unità astronomiche e ciò vuol dire che potremo seguire la cometa fino a metà 2016 per poi perderla del tutto. I tecnici sperano che nelle fasi di avvicinamento il Sole riesca a ricaricare le batterie di Philae.

Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog