di Mariantonietta Sorrentino
Inizialmente definiti Google Project Glass, gli occhiali a realtà aumentata - i Google Glass appunto – sono attualità ed al tempo stesso nel ciclone di una polemica.
Viaggia sulla via del tramonto l’immagine standard del compulsivo utente del web seduto alla sua scrivania e, in tempi recenti, implacabile formulatore di richieste al suo Ipad. Grazie a Google il Pc è a portata di occhio. Non è un modo di dire.
Al di là del nome, si tratta “semplicemente” di un computer da inforcare come un “comune” paio di occhiali da vista. A tradirne le funzione solo l’aspetto futuristico.
Ma perché degli apparentemente comuni occhiali destano tanto bailamme? Semplice: in questi occhiali supertecnologici sono integrati tutti i componenti di un normale computer o smartphone che permettono svariati utilizzi.
A dirla tutta, i Google Glass nascono nel 2011. Anni di ricerca e di sviluppo li han partoriti. Da pochissimi mesi sono allo stadio di testing e saranno commercializzati intorno al 2014. Nulla a che fare, perciò, con la pura estetica che, tra l’altro, vede montata una sola lente, definita prisma.
Chi si strappa le vesti? Addirittura il Congresso americano in nome del diritto alla riservatezza degli americani ed interpella Larry Page, in pratica il numero 1 del Google Big.
Chi poteva mai sospettare che si celavano polemiche dietro un dispositivo così funzionale nel quale visualizzeremo il display di controllo semplicemente guardando verso l’alto?
Il set completo prevede: un’asticella touchpad (permette di interagire manualmente con il dispositivo), una videocamera con cui scattare fotografie e girare video, un microfono e diversi componenti quali Wi-Fi e Bluetooth. Avvenieristico.
Si attendono entro il 14 giugno risposte ufficiali. Quindi a breve.
Il direttore del prodotto Steve Lee rassicura la Conferenza degli sviluppatori in corso a San Francisco. In realtà non è in ballo la privacy dei cittadini: è facile rendersi conto se qualcuno li sta ‘spiando’ con i Glass.
Google ha risposto con un comunicato: “Il programma Explorer ha il compito di rendere la community partecipe, fisicamente attiva e pronta nell’elaborare idee, offrire programmi e creare un futuro per questa tecnologia prima del lancio commerciale. Abbiamo ascoltato e letto i vostri pareri, idee e timori su i vari argomenti e sviluppi riguardanti i Glass in questi mesi e molti hanno espresso interesse ma anche dubbi verso il riconoscimento facciale. Google non ha intenzione di aggiungere funzioni di riconoscimento facciale senza prima aver studiato ed implementato sistemi di protezione della privacy. In attesa che la situazione possa evolversi e svilupparsi, Google non approverà nessun software per Glass che offra queste funzionalità”
A ben guardare i Google Glass funzionano in maniera piuttosto semplice e intuitiva; indossati, et voilà, si accede al pannello di controllo facilmente controllabile vocalmente o toccando l’asta del touchpad; a sua volta il pannello permette di accedere ai social network, alle applicazioni o di fare videochiamate con i nostri amici.
“It’s surprisingly simple”, commenta sui righi il sito originale Usa.
Il successo sembra assicurato se Google Glass sono stati fatti oggetto della pornografia.
Tentativi ce ne sono stati da parte di sviluppatori nel realizzare applicazioni dedite alla pornografia su Google Glass. Ma Google ha eliminato le suddette App e posto un severo divieto di realizzazione sui suoi occhiali per questo tipo di contenuti.
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