Da quando ho cominciato e poi smesso e poi ricominciato a usare il bicarbonato come deodorante, in particolare per le ascelle, ho ritrovato il mio odore naturale, non più artefatto dai prodotti industriali chimici che mi omologavano a milioni di altre ascelle.
Sì, il bicarbonato lo uso ancora, quando gli esperimenti chimici per creare deodoranti alla cera d’api non vanno a buon fine, e lo uso anche per deodorare la lettiera dei gatti e per l’igiene orale.
I denti li lavo con un dentifricio all’argilla bianca, e dopo il filo interdentale puccio lo spazzolino nel bicarbonato e dò un’ultima passata. Il sapore non è il massimo, ma il senso di pulito è splendido, niente botte al mentolo: l’alito è il mio, che vi piaccia o no.
Il sapone di Aleppo è un po’ odoroso ma non lascia residui sui capelli: adesso hanno un odore neutro e personale, poco importa se non sono brillantanti dal balsamo. Un po’ d’aceto diluito li rende più che lucidi, perfino troppo.
E per la pelle, stesso sapone e dopo la doccia una passata di olio alle mandorle, inodore e leggero.
Contro le zanzare una semplice crema fatta in casa con cera d’api, olio di mandorle e olio essenziale di citronella, da spalmare su caviglie, collo e polsi.
Il guaio di tutta questa naturalità però è che ora quando qualcuno nelle vicinanze si spruzza un deodorante o un antizanzare ho degli attacchi di tosse pazzeschi, e sono anche sensibile ai detersivi!
Questo significa che per anni mi sono abituata a odori chimici oltraggiando il mio naso e la sua capacità di distinguere i veri profumi della natura e del mio corpo.
Ma sono ancora in tempo per recuperarli tutti. Nè?
Forza, annusiamoci e analizziamoci.