Gli oggetti d’arte “MatchBoox”

Creato il 18 ottobre 2010 da Rita Charbonnier @ritacharbonnier

Avendo appena smesso di fumare, l’idea che una scatoletta di fiammiferi possa essere utilizzata in modi più utili e creativi che non l’accensione di una “fumogena” mi entusiasma. E poi sono felicemente coinvolta in questo progetto.
“È cominciato tutto in una cantina” raccontano Xavier ed Emmanuel van Leeuwe, fondatori di MatchBoox. “La cantina di nostro zio, l’artista Richard Meier, in Francia. Da piccoli non vedevamo l’ora di andare a Metz, dalla nativa Olanda, per trascorrervi un fine settimana. In quella cantina lo zio creava, insieme ad altri artisti, bellissimi libri illustrati. Al mattino si sentiva un piacevole odore di inchiostro, carta e colla. Il luogo era così pieno di promesse. E quando avevamo il permesso di scartabellare, diveniva il nostro regno. Lo zio ci mostrava come rilegare, ripiegare, calcolare dove bisogna mettere ogni singola pagina di un libro d’arte, realizzato interamente a mano.”
“In seguito, dopo essersi trasferito nel Sud della Francia e aver trasformato un antico convento in una casa editrice, Richard Meier ci propose di creare insieme un nuovo progetto: realizzare libri d’arte così piccoli da poter essere racchiusi in una scatola di fiammiferi. S’erano già visti testi classici sistemati in pacchetti di sigarette; ma noi non volevamo creare semplici libri in miniatura. Volevamo che il fiammifero rappresentasse la scintilla creativa originaria. Volevamo inoltre che tutti i partecipanti al progetto potessero godere della massima libertà espressiva.”
“Optammo per la ripiegatura dei fogli a fisarmonica, che è chiamata ‘Leporello’, dal personaggio del Don Giovanni di Mozart. Quando lui fa a un’orripilata Donna Elvira l’elenco delle amanti del suo padrone, il famoso ‘catalogo’, secondo la tradizione lo legge da un foglio ripiegato a fisarmonica. Optammo per una forma e una struttura dell’oggetto molto curata, che rende necessaria la lavorazione a mano: realizzare a macchina i nostri Matchboox non sarebbe possibile.”
“Invitammo scrittori e artisti affermati ed emergenti, olandesi e francesi, e anche alcune personalità dei media, a unirsi a noi. Organizzammo nel Museo d’Arte Moderna di Nîmes un’esibizione dei nostri MatchBoox, che poi furono scelti per essere regolarmente esposti presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Strasburgo e la Biblioteca Nazionale di Parigi.”
“In Olanda il successo dell’iniziativa ha superato le nostre aspettative. Adesso realizziamo MatchBoox con scrittori e artisti di tutto il mondo. Ma continuiamo a investire nella libertà espressiva. Continuiamo a realizzare i libri artigianalmente, a mano, uno per uno. E continuiamo ad amare, al mattino, l’odore di inchiostro, carta e colla.”
Fin qui le parole di Emmanuel van Leeuwe. La mia storia con MatchBoox inizia quando Marion Bloem, splendida artista, scrittrice e filmmaker olandese (vedi anche la voce della Wikipedia inglese su di lei) mi ha proposto di scrivere un microracconto che lei avrebbe illustrato. Ed è nato Three unforgettable days: testo di Rita Charbonnier, traduzione in lingua inglese di Laura Watkinson, illustrazioni (bellissime) di Marion Bloem. Maggiori informazioni qui.
Altri scrittori italiani, tra i quali Roberto Alajmo, si uniranno prossimamente al progetto. È già possibile ordinare il MatchBoox che alle illustrazioni di Marion accosta un racconto scritto da Alex Britti. Marion Bloem e Alex Britti si conoscono da tempo. Lei ha realizzato un dipinto che lui ha utilizzato come scenografia in uno dei suoi concerti e lui ha composto le musiche per il film Far from family di Marion. Creare insieme un MatchBoox ha realizzato alla perfezione il loro desiderio di combinare l’arte e l’amicizia. Maggiori informazioni qui.


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