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Gli ogm ed il neoministro dell’agricoltura

Creato il 06 aprile 2011 da Speradisole

GLI OGM ED IL NEOMINISTRO

Le parole “ad effetto” del neoministro dell’agricoltura

Da ministro delle Politiche agricole , alimentari e forestali dico che non può esserci nessuno spazio per gli Ogm  nel nostro mercato. Non potremo mai sulla quantità, ma sulla qualità certamente sì lo facciamo già e lo faremo ancora di più”.

E’ quanto ha dichiarato il neoministro delle Politiche agricole Saverio Romano per il quale “occorre alzare un muro altissimo nei confronti degli Ogm che stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura italiana”.

Sappiamo che in Italia, per il momento, la coltivazione di piante transgeniche è tutelata e circoscritta a poche aree territoriali, per uso sperimentale, in accordo con le Regioni. Non stanno mettendo in ginocchio nessuno. Il ministro farebbe bene a dare una bella ripassata e studiarsela tutta questa materia, prima di dire parole ad effetto. La legge che interessa è la n.5 del gennaio 2005.

Tuttavia siamo grandi importatori di prodotti, quali il mais e la soia che nel mondo sono coltivati come Ogm. La soia ed il mais costituiscono una base alimentare di proteine e cereali, molto importante per la mangimistica degli animali negli allevamenti intensivi, sia per la produzione del latte che per la carne.

GLI OGM ED IL NEOMINISTRO DELL’AGRICOLTURA
La soia è la pianta transgenica più coltivata nel mondo, soprattutto negli USA, Canada e Giappone,  almeno 20 milioni di ettari, seguono il mais con 10 milioni di ettari, il cotone e la colza con 2 milioni di ettari e le colture orticole. Il riso Ogm viene coltivato in Cina. Le piante OGM rappresentano il 98,6% degli Ogm in circolazione.

Praticamente si può dire che tutta la soia coltivata è Ogm. E una pianta erbacea, leguminosa, originaria dell’estremo oriente, di cui si usa tutto, dai germogli al seme.

L’iniziale  estrazione delle sostanze oleose, utilizzate principalmente nei prodotti alimentari umani, lascia un sottoprodotto ricco di proteine molto ricercato per l’alimentazione del bestiame.  

Per quanto riguarda l’olio,  sia di mais che di soia, poiché non contiene proteine e neppure DNA è impossibile sapere anche con esami di laboratorio approfonditi se proviene da piante Ogm. A meno che di monitorare nella sua interezza la filiera, attraverso un adeguato sistema di tracciabilità.

GLI OGM ED IL NEOMINISTRO DELL’AGRICOLTURA
Anche il mais coltivato all’estero ed importato per il suo utilizzo nei mangimi per animali, ma anche per l’industria alimentare umana,  è tutto Ogm. Si tratta del mais Bt  che contiene un gene del Bacillus thuringensis, in grado di produrre una tossina  nociva per le larve della piralide, un insetto (farfalla) che provoca la distruzione del 20% del raccolto.

Dalla soia e dal mais provengono una serie di derivati che possiamo trovare nelle etichette di almeno il 60% dei prodotti alimentari reperibili nei supermercati.

Dalla soia: farina di soia, estratto di soia, concentrato di soia, olio di soia, lecitina di soia, E322, lecitina, estratti vegetali, grassi vegetali, grassi vegetali idrogenati, emulsionanti, mono e di gliceridi degli acidi grassi.

Dal mais: farina di mais, amido di mais, amido modificato di mais, glucosio, sciroppo di glucosio, destrosio, maldodestrina.

Se leggiamo in etichetta che un alimento contiene uno e più di questi derivati, nessuno ci assicura che i derivati stessi provengano da piante non Ogm.

Un conto è dire che in Italia non produrremo piante Ogm, ed un conto invece è importarne grandi quantità per uso alimentare umano e per gli animali.

In ogni modo gli Ogm li mangiamo quotidianamente. Questo è un dato certo, quello che manca è l’informazione corretta. Dire che nel nostro paese non ci sono Ogm equivale a mentire e ad ingannare la gente.

Se si vuole liberare il paese dagli Ogm occorrerebbe evitare le importazioni di  massa degli Ogm,  avviare una serie di studi scientifici seri che allontanino il sospetto che gli Ogm siano pericolosi per la nostra salute e coltivare, produrre e conservare solo in Italia.



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