Sugli otto punti di Bersani ci siamo in pieno, certo sono da integrare ma ci siamo.
Io ho detto e confermo che il nostro segretario nazionale ha sbagliato la campagna elettorale.
Detto questo, seconde me, la via indicata adesso dalla segreteria è l’unica percorribile.
Pena la scomparsa del nostro partito, soprattutto nel caso di un asse con il PDL, troppo lontano da noi sulle cose da fare.
Gli otto punti:
- leggi contro la corruzione e contro la mafia,
- leggi sul conflitto d’interessi,
- costi e sobrietà della politica,
- interventi immediati sull’urgenza sociale,
- interventi positivi sull’economia,
- riabilitare il già costruito e non consumare più territorio,
- diritti sulla cittadinanza e sulle coppie omosessuali,
- scuola e diritto allo studio,
- nuova legge elettorale.
Certo sono da integrare con:
- riduzione delle spese militari (Cancellazione delle commesse di acquisto dei caccia F35, sulla base di un percorso trasparente e razionale),
- cancellazione dell’Imu sulla prima casa come già promesso in campagna elettorale fino a un tetto di 500 euro. In più, l’Imu deve diventare più progressiva e essere ‘restituita’ progressivamente ai Comuni,
- reddito di cittadinanza,
- revisione della spesa: stop alle grandi opere inutili e dispendiose, rafforzamento delle infrastrutture locali esistenti, investimenti in energia rinnovabile, agenda digitale e innovazione tecnologica, anche attraverso un ripensamento del «patto di stabilità» verso un «patto di sostenibilità» che liberi, per queste finalità, le risorse agli enti locali,
- riforma del sistema bancario: separazione tra le banche d’investimento e quelle tradizionali. Rafforzamento dello strumento della class action e delle authority che vanno rese enti indipendenti e in grado di intervenire duramente e prontamente sulle violazioni.
Infine riprendere il rinnovamento delle classi dirigenti a tutti i livelli.