Magazine Consigli Utili

Gli ovetti di wafer e la fortuna degli stronzi.

Da Valeriadisagio

 Gli ovetti di wafer e la fortuna degli stronzi.

Gli ovetti di wafer e la fortuna degli stronzi.

Gli ovetti di wafer e la fortuna degli stronzi.
Cosa: ovetti di wafer

Nome: waffeleier – DOUCEUR

Dove: sia Lidl che Penny Market

Costo: 1 €

Giudizio: 2/5

Non mi sono mai piaciuti gli U2, a parte forse “Staring at the sun” perché la trovavo piuttosto amniotica e a me piace tutto quello che amniotico, caldo e galleggiante, come stare a letto sotto le coperte, in un sacco a pelo in una tenda in campeggio e stare in una scatola. Sì, mi piace stare nelle scatole e ogni giorno piango l’avvento delle TV a schermo piatto e i loro scatoloni slim, che non mi permettono di accucciarmi dentro, come usavo fare in passato nelle giga-scatole per le giga-televisioni catodiche. Ah… i meravigliosi 15 giorni di garanzia in cui la scatola vagava per casa (che non si sa mai… se dobbiamo restituirla, vogliono anche la scatola) ed io potevo passare quei 15 giorni nella scatola.

Ma a parte questo, gli U2 mi fanno abbastanza pena, se non fosse che hanno scritto quella canzone che si chiama “With Or Without you” e diceva: “Aaaaaai chent liiiiiiiv wid or widaaaaud iuuu” – I can’t live with or without you.

Che è una roba che mi ripeto ogni mattina da due settimane a questa parte, dal momento cioè, in cui ho trovato lavoro (Yeeeh! Giubilo et gaudio, smorzato da una profondissima occhiaia livida ed un dimagrimento di 3 chiletti buoni). Ebbene sì, il lavoro è proprio quella cosa per cui non puoi vivere with or without it. Maledetto bastardo lavoro.

Il lavoro è un bisogno reale, che genera altri bisogni futili. Come quello di cercare una socialità forzata e agonisitica per evadere dalla routine lavorativa, o l’acquisto di oggetti inutili (come uan maglietta dei Ramones all’alba dei trenta), giustificato dal “almeno posso comprarmi quasi-tutto ciò che voglio, posso togliermi qualche sfizio” o, per ultimo, la ricerca di gratificazioni culinarie in tarda serata davanti alla televisione, quando non puoi fare a meno di lottare contro la palpebra che cade rovinosamente -anche se stai vedendo un film meraviglioso di Elio Petri con Gian Maria Volonté per esempio… mamma mia! Gian Maria Volonté!- e quel pensiero che, da lì a meno di 6-7 ore, tutto ricomincerà again and again ad again…

E concludo qui, la pippa dell’impiegata che sta 10 ore davanti al pc e si lamenta, tirandomi un pizzicotto forte forte all’interno coscia, per sentirmi più vicina alla sofferenza dei compagni minatori del Galles. Però ci piazzo dentro un bella canzone del Blak Vomit (che se non conoscete, mannaggia a voi, fate il possibile per recuparare o vi impedirò l’accesso in futuro a questo blog e sarete costretti a comprare schifezze inaudite al discout. Ah!)

Ma si parlava di gratificazioni culinarie sul divano e si parla di wafer. No perché i wafer spaccano (quasi tutti), però c’hanno quel difetto che fanno parecchie briciole e hanno delle confezioni da stronzi. Cazzo. E allora, vagando per la Lidl o il Penny Market, è possibile che nel vedere una bella confezione di wafer ad “ovetto” si possa pensare che PORCACCIA LA PUTTANAZZA, questa sì che è una genialata. Ed invece no, perché fanno schifo. Schifo. Schifo.

Gli ovetti di wafer e la fortuna degli stronzi.

Nella confezione a “sacchetto” è possibile trovare due tipi d’ovetto, uno ricoperto di cioccolato fondente e l’altro no e già qui, capisci che una roba da stronzi perché per forza di cose, mangi per primi TUTTI quelli col cioccolato e lasci per utlimi gli altri. Che fanno più schifo ancora perché senza cioccolato che copre…ecco. Insomma… Non è cosa.

Il costo è di 1€ ok, ma davvero non ne vale la pena, il sapore è quello acido dell’acidità per antonomasia e il ripieno ha una consistenza (bianca e marrò) che ricorda, boh, ricorda la ricotta di pecora. Dovrebbe avere l’aroma della nocciola e delle mandorle, ma no… non si sente nulla a parte l’acidità.

E che è una roba orribile. Soprattutto se su quegli ovetti stronzi (unica roba dolce -dopo il miele-conservata nella tua dispensa) pende quell’enorme responsabilità di darti conforto dopo un’intera giornata lavorativa in un posto nuovo, con colleghi nuovi ed una macchinetta del caffé nuova (a cui sincronizzare la tua tachicardia). Ah… se solo sapessi dove tengono le scatole.

Altro pezzo dei Blak Vomit. Ciao.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :