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Gli scherzetti di ALicE: l’acqua rinfrescante

Da Leragazze

Gli scherzetti di ALicE: l’acqua rinfrescanteBene , dopo aver sottoposto a pubblico ludibrio le mie fobie, oggi parliamo di quelle della Sorellona!
Lei odia i pesci. [digressione: ovviamente facendo parte della natura, i pesci non li amo nemmeno io! Mi è capitato trovandomi un paio di volte a Eilat di avere grossi problemi a fare il bagno nella barriera corallina, con quei pesci in technicolor che sguazzavano tra le nostre caviglie. Beh, non avete idea dello sforzo sovrumano che ho fatto per cercare di malcelare questa mia fobia ai miei bambini che facevano il bagno con me! Anzi, per fare in modo che non facessero loro questa mia paura dovevo anche fare finta che mi piacesse un sacco! Non potete immaginare la mia fatica!]

Comunque tornando a Laura, lei i pesci non riesce a mangiarli, a odorarli, a toccarli e perfino a guardarli! Nemmeno sotto forma di scatoletta di tonno che del pesce non ha nemmeno un vago retrogusto! Una volta si è arrabbiata con me perchè le ho nascosto che nel sugo con le olive che avevo fatto (e che per inciso aveva giudicato buonissimo e che aveva spolverato con la “riabilitata” scarpetta) c’erano anche dei filetti di acciughe! Non sapete cosa è stata in grado di dirmi: e mica scherzando!

Comunque questa lunga premessa per raccontarvi di uno scherzo di cui Laura fu oggetto tanti tanti anni fa, quando la mia amica M. e io avremmo avuto una quindicina di anni.
Eravamo al mare e Laura stava prendendo il sole in terrazza, dove non si può dire che facesse esattamente fresco. Quindi la tuttaltro che sprovveduta Sorella si era munita di un secchione pieno di acqua con la quale ogni tanto si schizzava per rinfrescarsi (oggi si usano i vaporizzatori, ma io vi sto parlando di mesozoico!)
Contemporaneamente, in cucina, suo Marito stava preparando la mitica frittura di trigliette e stava pulendo accuratamente i piccoli pescetti che la sera sarebbero finiti in padella per la nostra gioia.
E’ bastata un’occhiata e M. e io siamo schizzate in cucina, abbiamo trafugato alcuni pescetti “integri” e, di nascosto da Laura, li abbiamo tuffati nel secchio.
Pazienti come dei bonzi abbiamo aspettato che nel rinfrescarsi con l’acqua le capitassero in mano quelle bestioline…
Ebbene, la sua reazione è valsa l’attesa! A distanza di anni ancora è indelebile nella nostra memoria la faccia terrorizzata prima, e schifata poi di Laura con la triglietta sulla pancia, e, subito dopo, il suo tentativo di vendicarsi inseguendoci (letteralmente) per tutta casa con l’intenzione di scagliarci addosso uno dei suoi pesantissimi zoccoli Pescura del dr. Scholls!

La storia ci racconta che non ce l’ha fatta (non è mai stata troppo agile!) e che le trigliarelle della sera furono un vero trionfo.



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