Con il Jobs Act l'obiettivo è uno solo: metter fine al dualismo lavoratori tutelati, di serie A e lavoratori non tutelati, di serie B. Non troverete sostenitore del provvedimento che metterà minimamente in dubbio questo slogan, nemmeno per un momento.
Su questo punto, mi dichiaro assolutamente d'accordo: non esisterà più questo dualismo, perchè, grazie al Jobs Act, avremo solo lavoratori di serie C. Una norma, in particolare, contenuta nel testo uscito dal Senato, dimostra la fondatezza di questo timore più di mille slogan, discorsi pubblici o uscite tv.
E' il demansionamento, ovvero la possibilità, per le aziende di "declassare" i dipendenti a mansioni e stipendio inferiori, in base alle proprie necessità. Un principio del genere, al giorno d'oggi, appare folle: elimina il concetto stesso di carriera e meritocrazia e mette nelle mani del datore di lavoro una straordinaria arma di ricatto, che rischia di prestarsi ad ogni genere di abuso.
Ed alle anime candide non venga assolutamente in mente di dire "no, non succederà mai": perchè il mobbing è un abuso, eppure viene spesso utilizzato; le false partite iva ed i falsi co. co. pro. sono degli abusi, eppure vengono ampiamente utilizzati; le dimissioni in bianco sono un abuso, eppure vengono utilizzate; il lavoro nero è un abuso, eppure è una delle piaghe più diffuse del lavoro italiano.
Naturalmente, cercheranno di rassicurarci, in ogni modo, raccontandoci dolci bugie: se ne farà un uso improprio? Assolutamente no! Si creeranno schiavi moderni? Ma cosa andate a pensare! E' un'esagerazione dire che il lavoro precario diventerà la regola e non l'eccezione? Ma è ovvio che sì! E la cosa triste, è che, in tanti, ci crederanno.
Ci crederanno, perchè useranno le stesse parole, gli stessi slogan che furono utilizzati per farci accettare la Legge Biagi e la Riforma Fornero: porteranno mirabolanti esempi di Paesi, dove il sistema della flexicurity funziona alla grande; prometteranno migliaia e migliaia di posti di lavoro e, finalmente, la luce alla fine del tunnel della crisi; ricorreranno, perfino, alla solita formula magica "ce lo chiede l'Europa".
Naturalmente, però, si dimenticheranno di parlarci del rovescio della medaglia: dei contratti precari che hanno creato la generazione mille euro; dei laureati costretti, per disperazione, ad emigrare, stanchi di call center, stage gratuiti e promesse disattese di rinnovo del contratto; dei bamboccioni e dei choosy umiliati, perchè un mercato del lavoro instabile li costringe a fare, ancora, ricorso all'aiuto dei genitori.
Si dimenticheranno di dirci, che il Jobs Act ci trasformerà in schiavi della precarietà.
Danilo