Lunedì 19 Settembre 2011 09:23
Le minacce apportate dall'uomo alla struttura dei suoli minacciano sempre più la biodiversità, in particolare nelle foreste tropicali dove sia la diversità delle specie e la pressione umana sugli ambienti naturali sono più alte. La rapida conversione delle foreste tropicali in piantagioni, il loro abbattimento per la produzione di legname e di altri similari processi industriali hanno portato a conseguenze potenzialmente disastrose per biodiversità tropicale. Sono ormai poche le foreste tropicali ancora indisturbate, mentre si espandono quelle degradate da incendi e sovrasfruttamento, rapidamente trasformate in foreste secondarie o piantagioni.
Lo studio fornisce una valutazione globale dell'impatto del disturbo e conversione dei terreni sulla biodiversità nelle foreste tropicali con una meta-analisi di 138 studi. Il team di scienziati ha analizzato 2.220 confronti a coppie di valori di biodiversità nelle foreste primarie (con poco o nessun disturbo causato dall'uomo) e foreste disturbate. Il risultato è che i valori della biodiversità sono sostanzialmente inferiori nelle foreste degradate, ma che questa varia notevolmente in base alla regione geografica, al gruppo tassonomico ed ecologico, al tipo metrico e al disturbo verificatosi.
Lo studio conferma come la maggior parte delle forme di degrado delle foreste ha un impatto negativo sulla biodiversità, soprattutto ai tropici . I risultati indicano chiaramente che quando si parla di preservare la biodiversità tropicale, non vi è alcun sostituto alle foreste primarie.
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