Gli scienziati valutano gli effetti della scelta di perdonare
Potremmo riempire volumi con casi e racconti in prima persona di come il perdono ha reso libere le persone, ma uno dei nostri obiettivi presso l'Università del Wisconsin Madison fu di testare scientificamente gli effetti del perdono. I terapeuti forniscono casi dettagliati, ma le loro osservazioni possono essere influenzate dal loro impegno nel processo terapeutico: essi non conducono ricerche controllate.
Le osservazioni degli scienziati differiscono da quelle dei terapeuti in questo modo: gli scienziati raccolgono i dati in modo tale da minimizzare le loro impressioni nella formulazione delle conclusioni. Di contro, le impressioni dei terapeuti sono parte del processo terapeutico e non possono essere trascurate a favore dell'oggettività.
Per testare scientificamente una tesi, i ricercatori devono ricreare una situazione controllata. Abbiamo condotto dei test in cui abbiamo riunito persone che sperimentavano specifici modelli di ira e li abbiamo divisi in due gruppi. Abbiamo istruito solo un gruppo sul perdono e li abbiamo incoraggiati a perdonare. Abbiamo sottoposto a test i due gruppi prima e dopo lo studio e abbiamo messo a confronto i risultati. Infine, per confermare le scoperte, abbiamo istruito il gruppo di controllo sul perdono e l'abbiamo sottoposto nuovamente a test.
I risultati sono notevoli. Siamo in grado di dimostrare che coloro che intraprendono il processo del perdono diventano più sani psicologicamente. I nostri test scientifici supportano quanto constatammo negli studi sui casi clinici e nei racconti in prima persona: il perdono funziona. Considerate due esempi dalla nostra ricerca.
Perdono e donne sopravvissute ad incesto
Suzanne Freedman ed io studiammo 12 donne tra i 24 e i 54 anni sopravvissute ad incesto. Tre erano sposate, quattro divorziate e cinque erano single. Quattro di loro avevano una carriera a tempo pieno, una lavorava part-time, due erano studentesse al college e le altre studiavano e lavoravano insieme. Tutte erano ansiose, depresse e soffrivano di bassa autostima quando entrarono nel programma. Nessuna aveva perdonato il perpetratore. La Dott.ssa Freedman assegnò casualmente sei di queste donne ad un gruppo dove per oltre un anno lavorarono sul perdono del loro offensore, e assegnò le altre sei ad un gruppo senza alcuna istruzione sul perdono.
Il gruppo del perdono fu condotto da un educatore istruito sul processo del perdono. Ogni partecipante ricevette un manuale che descriveva il processo relativo al perdono e si incontrarono individualmente e settimanalmente con il loro educatore. A tutte e 12 le partecipanti fu data una serie di test psicologici prima e dopo il programma. Quelle nel gruppo del perdono migliorarono significativamente. Prima della terapia erano in media moderatamente depresse, ma dopo la terapia del perdono in media non erano per nulla depresse. Dopo la terapia la loro ansia diminuì e il loro senso di fiducia verso il futuro aumentò. Tutte e sei riuscirono a perdonare i loro perpetratori. Una visitò la tomba del padre per la prima volta. Un'altra fece visita al padre in ospedale e aiutò ad accudirlo. Quando morì, pianse ed era convinta che sarebbe rimasta sconvolta se fosse morto prima che lei fosse riuscita a perdonarlo.
Durante il primo anno, il gruppo di controllo non mostrò alcun miglioramento psicologico misurabile. Per verificare in seguito i benefici del perdono, introducemmo questo gruppo al processo del perdono. Dopo 14 mesi di insegnamenti sul perdono individuale, anche queste donne diedero prova di maggiori miglioramenti della loro salute psicologica. Quando riunimmo il gruppo del perdono originario un anno dopo aver terminato il programma, tutte avevano mantenuto una buona salute psicologica. Tutte e 12 le donne mostrarono miglioramenti psicologici sostanziali. Nessun altro programma di cura per sopravvissuti ad incesto, di nostra conoscenza, ha prodotto risultati così positivi.*
Il perdono, gli uomini e l'aborto
Lo studio della Freedman riguardava solo donne. Ci domandammo se anche gli uomini potevano beneficiare dalla terapia del perdono. Cathy Coyle, ora assistente universitaria di psicologia, scelse 10 uomini tra i 21 e 43 anni che dichiaravano di sentirsi ingiustamente feriti dalla decisione della loro partner di abortire. Erano tutti single all'inizio del programma, uno però si sposò durante il programma. Otto erano impiegati a tempo pieno e due andavano al college e lavoravano part-time. La Dott.ssa Coyle reclutò questi uomini in un programma educativo individuale simile a quello della Dott.ssa Freedman. Entrambi i gruppi furono sottoposti a test prima e dopo il programma. Come per lo studio sulle sopravvissute ad incesto, i cinque uomini che furono istruiti sul perdono, rispetto al gruppo di controllo, dimostrarono una diminuzione dell'ira e dell'ansia così come un aumento di autostima e speranza. Gli uomini nel gruppo di controllo furono poi istruiti sul perdono e anche loro riuscirono a perdonare e manifestarono una sostanziale guarigione psicologica.**
* Cfr. S. R. Freedman. Forgiveness as an Educational Goal With Incest Survivors. Madison, University of Wisconsin 1994; S. R. Freedman e R. D. Enright. Forgiveness as a Therapeutic Goal With Incest Survivors (lavoro presentato al The annual convention of American Psychological Association, New York, 1995); R. D. Enright, S. R. Freedman e J. Rique. The Psychology of Interpersonal Forgiveness in Exploring Forgiveness, eds. R. Enright e J. North (Madison: University of Wisconsin Press, 1998), 46-62.
** C. T. Coyle e R. D. Enright. Forgiveness Intervention With Post-Abortion Men. Journal of Consulting and Clinical Psychology 65 (1997), 1042-1046.
Tratto dal libro "Il Perdono è una scelta. Il solo modo per dissolvere veramente l'ira e ristabilire la speranza" di Robert D. Enright