Lo spinacio, come la barbabietola, appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee. E’ una pianta annuale a rapido sviluppo: vi sono piante con soli fiori maschili e altre con soli fiori femminili, cioè lo spinacio è una pianta dioica (a sessi separati). Dello spinacio si utilizzano le foglie. In Europa lo spinacio non si trova allo stato selvatico, deve essere coltivato, ciò rafforza la tradizione secondo cui proviene dalla Persia ed è stato introdotto in Europa dagli arabi verso l’anno mille
La radice è fittonante, spesso di colore rosso-bruno al colletto. Le foglie sono carnose, alterne, disposte a rosetta, con piccioli di media lunghezza. Il fusto è eretto e ramificato, specialmente quando viene coltivato a mezz’ombra. I fiori sono verdognoli, ma lo spinacio va raccolto prima della fioritura.
Semina degli spinaci in contenitori alveolari
I semi sono di media grandezza, circa 90 per grammo. Questo facilita la semina che può essere eseguita su file distanti 40 cm. Solitamente si distribuiscono i semi nella fila distanziandoli di 1 cm circa uno dall’altro: dopo la nascita, quando le piantine sono alte almeno 5 cm, si esegue il diradamento lasciando una sola pianta (le migliori) ogni 15 cm circa in modo che si possano sviluppare. Lasciando le piante più fitte l’unico risultato che si ottiene è che non crescono.
Foglie di spinaci pronte al consumo
Alcuni seminano anche più fitto, con file a 30 cm e piante a 10 cm sulla fila.
In effetti negli orti si usa raccogliere scalarmente lo spinacio, cioè non si raccoglie la pianta intera ma le singole foglie, scegliendone tre o quattro tra le più sviluppate. In questo modo si può fare una raccolta ogni 10-15 giorni. Tenendo le piante più distanziate si consente alle foglie di svilupparsi meglio.
Semi di spinacio Merlo nero
Che cosa mettere nell'orto Quando ci accingiamo coltivare un orto abbiamo in mente alcuni ortaggi principali, quelli solitamente più presenti sulla nostra tavola, e ignoriamo che la gamma di varietà è veramente vasta. Molti credono che l’orto rappresenti una attività da iniziare in primavera terminare alla fine dell’estate: invece, ci sono moltissimi ortaggi che possono esser coltivati anche l’inverno, semmai con dei piccoli accorgimenti per preservarli dal gelo. Molti altri rimangono stupiti quando affermo che ci sono almeno un centinaio di ortaggi diversi, considerando solo le varietà principali. Questo libricino, per le sue dimensioni e le sue finalità, non vuole essere esaustivo ma vuole offrire una prima base di valutazione e conoscenza.
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320 Pagine. Formato 17x24 cm. Illustrato Euro 18,90 Vedi prezzo scontato L’antica abitudine di coltivare un orto sta tornando di grande attualità. Dopo qualche decennio trascorso nella illusione di un consumismo facile senza prezzi da pagare, ci stiamo accorgendo che alcuni prezzi ci sono: la rinuncia alla genuinità dei cibi e una totale subordinazione a un sistema produttivo di cui non si conoscono i meccanismi. L’orto come lo si intende oggi non è solo una piccola fonte di reddito, ma soprattutto una nuova filosofia di vita, un metodo sano per recuperare il giusto rapporto con la natura, con la terra e con il cielo. Purtroppo, molte conoscenze sono andate perse, e oggi non esistono scuole né insegnanti in grado di trasferire cognizioni non accademiche, ma pratiche, a chi vuole incominciare. | |||
Coltivare il Gombo Coltivare l’orto Editrice 2013 |
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