Quanto ha fruttato ai farmacisti lo scandaloso servizio andato in onda questa sera al TG1 delle 20.00?
Il servizio riguardava il caso della signora morta in Puglia dopo l’assunzione di sorbitolo; il servizio parte anche in maniera decente con la giusta informazione di diffidare degli acquisti in internet di questo tipo di materiali e l’informazione altrettanto corretta che il sorbitolo non è un farmaco bensì un dolcificante ampiamente utilizzato nell’industria alimentare presente anche in molti frutti come ciliege, susine, pere e mele.
Il proseguio del servizio non è altrettanto corretto e morale, nel momento in cui viene detto che il solo luogo sicuro in cui acquistare farmaci ed integratori è la farmacia.
E le parafarmacie? che sono?
Spacci di sostanze dannose alla salute?
E i farmacisti che lavorano nelle parafarmacie sono apprendisti stregoni che giocano con la salute della popolazione?
La lobby delle farmacie ha ricevuto un ulteriore regalo forse, pure, a titolo gratuito.
Perchè non dire, altrettanto, che l’integratore, il farmaco da banco comperato nella parafaramacia (termine, oltrettutto, fuorviante) ha le stesse garanzie di quello preso in farmacia, ma con il piccolo, insignificante, trascurabile dettaglio di costare molto, molto meno?
La disinformazione del TG1 continua imperterrita, in maniera ancora più subdola dell’epoca Minzolini.