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Gli stage di danza servono davvero?

Creato il 25 ottobre 2014 da Annab

Dancing-robots

Partiamo subito col dire che con questo articolo, pur senza intenti (del tutto) polemici, voglio lanciare una provocazione. Penso ci siamo accorte tutte che ogni settimana si organizzano stage (o seminari) di danza del ventre praticamente ovunque. Se fino a pochi anni fa erano eventi rari e preziosi, oggigiorno ce ne sono almeno 3-4 in contemporanea in ogni zona d’Italia. A volte anche nella stessa città o in città vicine, con disappunto di noi danzatrici che ci troviamo a fare una scelta forzata non sempre semplice. Diciamo insomma che il settore non conosce crisi!

Per inciso, anche io sono reduce da uno di questi appuntamenti che in questo caso ha coinvolto un intero weekend, e sono ancora estasiata dalla bellezza e dagli infiniti spunti che ho raccolto in queste giornate. Quindi sicuramente in questo caso la risposta alla domanda del titolo è: “Alla grande se servono!”. Tuttavia è da tempo che mi girano in testa alcune perplessità, di cui però sembra vietato parlare tra colleghe. Degli stage si dice sempre e solo bene, ma come tante cose hanno alcune ombre su cui ti invito a riflettere.

Intanto sei non hai molta esperienza perché magari balli da poco, ti invito a distinguere tra seminari improntati alla tecnica (es. ripasso o apprendimento movimenti, passi e sequenze) e seminari puramente coreografici (dove si impara una coreografia dell’insegnante, o un frammento di essa a seconda del tempo a disposizione e del livello tecnico dei partecipanti). Per inciso, diciamo che la maggioranza di questi eventi si rivolgono a danzatrici con almeno un paio d’anni di esperienza. A mio avviso, i seminari coreografici che non prevedono un lavoro tecnico iniziale sui movimenti che si andranno a eseguire nella parte centrale sono solo relativamente efficaci, perché una volta a casa quella coreo sarà già finita nel dimenticatoio o difficilmente ti metterai a ripassartela da sola. Al di là di questo, però, la questione secondo me è un’altra. Partendo dal presupposto che questi seminari sono in genere molto costosi, la domanda chiave è:

Sono davvero così utili come vengono presentati?

In altre parole, ti danno un chiaro valore aggiunto come danzatrice? Ti permettono di migliorare a livello tecnico o espressivo? “Un’occasione unica per studiare coi grandi maestri” recita lo slogan più usato per la promozione di questi eventi… Ma è veritiero??

Penso di poter affermare che ci sono persone che passano da uno stage all’altro… ma continuano a ballare uguale a prima! Non vedi in loro evoluzione, non vedi particolari miglioramenti tecnici o mentali. E quindi come la mettiamo?

Una pia illusione 8O

Secondo me ci sono due ordini di problemi che vanno considerati. Il primo è che questi eventi sono animati da motivazioni non sempre legate all’apprendimento, ad esempio un ritorno di immagine per gli organizzatori e/o lo sfoggio della personalità e della bravura dell’insegnante. I grandi nomi, i nomi super famosi… fantastici performer senza dubbio, ma come insegnanti? Purtroppo l’equazione grande performer = grande insegnante è solo una pia illusione!

Sei davvero sicura che la grande maestra di turno possa darti qualcosa di utile per la tua crescita? Dipende. Se ti fa vedere quanto è bravo/a nel compiere una determinata mossa, nell’usare un oggetto es. velo o bastone o nell’eseguire un certo passo…. tu cosa impari? Tanto non diventerai mai come lei. Forse se hai molta memoria fotografica puoi sperare di trattenere qualcosa delle performance che fa durante lo stage, ma in genere ti limiterai a scuotere la testa e a tornare a casa più avvilita di prima. Te lo dico perché l’ho vissuto in prima persona assieme ad altre colleghe, purtroppo. Se invece ti fornisce strumenti, idee, consigli tecnici, nuovi movimenti che puoi adattare e riutilizzare… beh, allora è tutta un’altra storia. Se si rispetta una condizione che ti spiego tra un attimo.

Inoltre, trovo che la scelta dei nomi che girano nei seminari è anche legata alla moda del momento. Personaggi che non fanno il pienone pur avendo una caratura eccezionale, a livello di bagaglio culturale ed esperienza, a fianco di altri che hanno un ego smisurato e zero voglia di trasmettere ma riempiono le sale.

Cervello in modalità off

Il secondo problema, secondo me in realtà più importante del primo, riguarda l’atteggiamento delle allieve stesse. Essendo anche io allieva in questi seminari, infatti, preferisco soffermarmi sui punti sui quali io per prima posso intervenire. Dunque ho notato che in questi contesti, il cervello tende ad andare in modalità risparmio totale perché stai lavorando seguendo tutto quello che ti dice un’altra persona. Sei in una situazione estremamente comoda, di agio, perché in qualche modo ti trovi la cosiddetta “pappa pronta”. Semplicemente esegui quello che ti viene detto senza troppo pensare, senza troppo metterci del tuo. Tra l’altro, negli eventi più affollati tipo i grandi congressi spesso non ci sono specchi perché si svolgono in sale di hotel (e non palestre) e la maestra non ha modo di guardarti e di correggerti, quindi non hai nemmeno il problema di capire se ti stai muovendo bene oppure no.

Senza questa condizione resti al punto di partenza!

Sicuramente i seminari sono occasioni per approfondire argomenti specifici che magari durante il corso regolare di danza non si affrontano (magari perché la tua insegnante non li conosce bene – io lo dico sempre alle mie allieve, non sono onnisciente purtroppo). Oppure ti possono dare una serie di stimoli e indicazioni che magari avresti anche potuto trovare da sola, ma mettendoci molto più tempo. Inoltre sono occasioni di scambio e arricchimento anche grazie al contatto con altre ragazze che condividono la tua stessa passione. Va detto, se in sala c’è un buon clima, inteso come rilassato e senza competizione reciproca, ci si diverte anche, si ride e si scherza…

Però davvero pensi che un seminario di 3 ore (o anche di 2 giorni) possa determinare un vero cambiamento nel tuo modo di danzare? Ritieni davvero che tornerai a casa senza più dubbi sugli shimmy? Oppure con arabesque eseguiti alla perfezione? O ancora avendo scoperto tutti i segreti di un saidi o un hagalla? Beh, può anche darsi, ma a una sola condizione. Senza questo particolare, temo molto che non avrai grandi risultati. Magari ti sarai divertita, non lo nego, ma è un’altra pia illusione pensare che il grande maestro ti abbia trasmesso un po’ della sua scienza infusa.

Infatti l’unico modo per vedere i veri frutti di uno stage è di proseguire il lavoro che ti ha proposto l’insegnante, dedicando tempo ad assimilare i vari argomenti studiando da sola. Oggi tra l’altro è facilissimo perché con il telefonino o la videocamera a fine stage puoi riprendere le varie sequenze, se la maestra è d’accordo (al limite riprendi una tua compagna). Ma ti prego, poi non fare come la maggior parte delle allieve che lasciano i video nel cellulare e poi se va bene li perdono… e addio ricordo del seminario!

Il vero divertimento inizia dopo

Scarica i file sul PC e mettiti sotto! Pratica da sola o lavora con le tue allieve:

  • Crea una combo o una coreografia con questi nuovi movimenti
  • Inseriscili in una performance dal vivo
  • Sperimentali e adattali al tuo modo di ballare

Il concetto è il seguente: se non ci metti del tuo, se non sviluppi quello che ti è stato proposto, allora rimarrai uguale a prima, avrai solo speso soldi e tempo inutilmente… per quanti proclami e promesse abbiano fatto gli organizzatori. Se invece ti ci appassioni e ti applichi con convinzione, divertendoti e sperimentando, allora noterai dei grandi cambiamenti nel tuo modo di danzare, anche se ti sarai trovata di fronte la maestra più egocentrica del mondo.

Prenditi la responsabilità delle tue azioni. Non delegare ad altri la tua crescita come danzatrice e come persona!

Alla prossima!

PS. Chiudo con una foto da un bellissimo workshop con la grande Mona Habib. Una Maestra con la M maiuscola e con una grandissima umanità. Ecco un esempio di evento di quelli che lasciano il segno…

Ottobre 2014, un ricordo davvero speciale!

Ottobre 2014, tutte assieme dopo lo stage. Un ricordo davvero speciale!


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