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Gli Stati Uniti verso la tolleranza zero per l’immigrazione clandestina

Creato il 30 aprile 2012 da Eldorado

Le indicazioni dei magistrati della Corte Suprema degli Stati Uniti sono a favore dell’applicazione della legge anti-immigrati dell’Arizona. Ad affermarlo sono gli stessi giudici che hanno accettato la tesi dell’Arizona nella discussione per stabilire la costituzionalità o no della legge SB1070. Spetta quindi allo Stato federale l’applicazione della legislazione locale e non al governo centrale: sull’immigrazione, insomma, saranno i singoli Stati a decidere e non Washington. La decisione, che si attende per fine giugno, se avallarà la tesi dell’Arizona potrebbe scatenare una vera e propria offensiva contro l’immigrazione clandestina: Alabama, Georgia, Indiana, Utah e Carolina del Sud hanno congelato per il momento i loro progetti di legge in attesa della decisione della Corte Suprema.

La SB1070 era stata vetata da Barack Obama nell’aprile 2011, adducendo che la competenza sulle questioni di immigrazione toccava al governo centrale. Inoltre,criticava il principio del ¨diritto al sospetto¨ che permette alle autorità di intervenire anche senza mandato giudiziario. La governatrice dell’Arizona, la repubblicana Jan Brewer, al tempo, aveva subito annunciato il ricorso ritenendo la SB1070 fondamentale per fermare i flussi migratori provenienti dalla frontiera con il Messico. In pratica, la legge annulla i diritti delle persone che vengono trovate prive di documenti all’interno dei confini dell’Arizona e dà alle autorità il permesso di procedere ad arresti basandosi sul semplice concetto del dubbio.

Nonostante i suoi passaggi polemici ed il deciso rifiuto da parte della popolazione latina -una causa civile contro la legge è stata aperta lo scorso anno dalla Aclu, l’Unione americana per le libertà civili- la SB1070 ha ottenuto un forte appoggio popolare, non solo in Arizona ma a livello nazionale. Questo, nonostante che i dati degli ingressi illegali siano in costante diminuzione dal 2008 ed oggi abbiano toccato il loro punto più basso dal 2000, situandosi attorno alle duecentomila unità. La destra repubblicana, però, attacca e lo fa approfittando del diffuso malcontento che circonda l’amministrazione Obama. La legge è infatti sponsorizzata da Russell Pearce, il senatore repubblicano piú volte contestato per i suoi rapporti con gruppi estremisti di destra che inneggiano alla supremazia bianca. Pearce è stato accusato più volte di connivenza con movimenti neonazisti come la National Alliance e con la Fair, l’organizzazione nata nel 1979 per promuovere una riforma radicale sull’immigrazione, che prevede, tra l’altro, l’abrogazione del diritto di asilo e l’espulsione immediata per tutti gli immigrati illegali. Il senatore sta lavorando attualmente ad una legge che vieti la cittadinanza ai bambini nati negli Usa da una coppia che non possieda lo status migratorio legale.

Il presidente Barack Obama, che aveva bloccato la legge per il suo carattere discriminatorio, ha ricevuto in questi giorni il pieno appoggio del Messico e della maggioranza dei paesi latinoamericani. Il blocco ha inviato un documento alla Corte Suprema, nel quale sottolinea il carattere deleterio della legge ai fini delle relazioni esterne degli Stati Uniti.

¨Alcune parti della legge criminalizzano l’emigrante¨ recita una parte del documento ¨ed attentano ai diritti fondamentali delle persone, dato che pretendono creare un sistema migratorio differente da quello federale¨. Il governo messicano ha poi promesso che aumenterà le misure di sostengo e di aiuto a tutti gli emigrati, siano essi in regola o no con il loro permesso di soggiorno negli Stati Uniti. Anche il cancelliere salvadoregno, Hugo Martínez si è schierato contro la SB1070: ¨la legge, così com’è, potrebbe scatenare una persecuzione contro persone che sono emigrate per lavorare, pagano le tasse e contribuiscono all’economia statunitense. Senza contare che viene ad originare una discriminazione verso gli emigranti a ragione del loro aspetto fisico o della loro provenienza etnica¨.

Gli Stati Uniti verso la tolleranza zero per l’immigrazione clandestina
Il tema è trascendentale. Il Messico e gli altri paesi centroamericani ricevono oggi anno milioni di dollari dalle rimesse che inviano gli emigranti dagli Stati Uniti. El Salvador, per esempio, ha ricevuto nel 2011 quasi tremila milioni di dollari dai suoi emigrati, soldi che sono necessari non solo per mantenere intere famiglie dei settori più emarginati, ma anche per sostenere l’economia locale.

Si calcola che, attualmente, siano almeno undici milioni le persone che vivono in maniera clandestina negli Usa. Una decisione della Corte Suprema a favore della legge dell’Arizona potrebbe invogliare altri stati federali a seguire la strada della tolleranza zero. Un rischio che le organizzazioni civili non vogliono correre. Le manifestazioni contro la legge sono in atto quotidianamente di fronte all’edificio della Corte e in altre città degli Stati Uniti, quasi a voler esorcizzare una decisione sfavorevole. In piena campagna elettorale la decisione della Corte Suprema sarà determinante anche per stabilire quale politica adotteranno i candidati repubblicani per accaparrarsi il voto latino in questo frangente così delicato.


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