Questo è un grande esempio di Onorevole lavoratore.
Chi si occupa di politica dovrebbe sentire su di sé il peso di una grande responsabilità e dovrebbe amministrare le risorse per il bene del Paese. Dovrebbe essere autorevole e sempre d’esempio per i propri cittadini.Non dobbiamo arrenderci all’idea che per forza la politica debba essere corrotta, che ovunque è così, ma cercare di cambiare le regole del gioco. La società civile deve far sentire la propria voce. Noi abbiamo la forza dei numeri e se prendiamo consapevolezza di ciò, tutto diventa possibile.La riforma della politica deve avvenire a tutti i livelli, dalle circoscrizioni al parlamento.-Bisogna cambiare le modalità di selezione dei politici che deve fondarsi su effettive competenze e comprovata onestà-Bisogna rendere la politica poco appetibile economicamente riducendo stipendi e benefits-Bisogna impedire la permanenza in politica oltre i 10 anni-Deve essere impedito l’accesso a vitalizi e pensioni dopo pochi mesi di attività-Deve essere impedito il cumulo delle cariche-Devono essere allontanati gli assenteisti-Macchine ed aerei di rappresentanza devono essere limitate alle alte cariche e solo per motivi di servizio-Si deve impedire il proliferare di sottosegretari e portaborse-Le spese di risorse pubbliche di ogni parlamentare devono essere pubblicate onlineLe idee possono essere molte. Bisogna, per iniziare, far capire a questa classe politica che non ci rappresenta più ed invitarla ad allontanarsi. Bisogna costruire nuove liste civiche molto selettive da cui scegliere una nuova classe dirigente, totalmente rinnovata e pulita, senza connivenze e legami.Solo un governo fatto da persone competenti, giuste e con un po’ di amore per il proprio paese possono prendere le decisioni necessarie a portare l’Italia fuori dalla crisi.Serve fiducia e speranza per crescere e questa non può essere data da chi vive da parassita alle spalle della società.http://feeds.feedburner.com/blogspot/sHlyJAuto, classe politica, crisi, Governo, partiti politici, pensioni, politica, politica fallimentare, politica italiana, UE