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Gli storici Krumiri Rossi di Casale Monferrato

Creato il 14 maggio 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone

Si chiamano Krumiri e sono i biscotti simbolo di Casale Monferrato. Realizzati con zucchero, uova, farina bianca, burro e vanillina hanno una storia curiosa che si narra sia legata alla famiglia reale. Nel lontano 1870 il pasticciere Domenico Rossi inventò queste prelibatezze che cambiarono la sua vita e che nel tempo contribuirono a far conoscere la città in tutto il mondo. Dopo una serata trascorsa al Caffè della Concordia insieme ad alcuni amici sorseggiando un liquore all’epoca di moda ma oggi scomparso, chiamato appunto Crumiro, Rossi andò nel suo laboratorio, preparò dolci per tutti e mise a punto questa ricetta. Pare dunque che i biscotti della tradizione casalese nacquero quasi per caso, ma è certo che piacquero talmente tanto da essere presto imitati. Ne scaturì infatti una vera e propria querelle che fu sedata dal Sindaco in persona riconoscendo l’autenticità dei Krumiri Rossi con un’apposita patente.

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Tant’è che oggi come allora l’aura di questi biscotti è rimasta inalterata, grazie anche alla loro forma ricurva ideata, pare, in omaggio ai “baffi a manubrio” del re Vittorio Emanuele II che morì proprio nel 1878, anno in cui è fissata la nascita ufficiale dei Krumiri. E non sarà forse un caso nemmeno se molti riconoscimenti nei confronti di queste prelibate dolcezze arrivarono proprio pochi anni dopo: nel 1884 Domenico Rossi partecipò all’Esposizione Universale di Torino, mentre tra il 1886 e il 1891 ricevette i Brevetti di Provveditore delle Case dei Duchi d’Aosta, di Genova e della Real Casa d’Italia. E se il successo e la notorietà dei Krumiri ha reso questi biscotti anche un prodotto industriale, è certo che i veri e gli autentici restano quelli che portano questo nome e che si possono ancora oggi acquistare nel negozio del centro storico casalese che li produce come un tempo, con il caratteristico colore scuro dovuto alla cottura a temperatura elevata che sopperisce alla mancanza di conservanti.

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Foto tratta dal sito krumirirossi.it

La lavorazione dei Krumiri è semplice, ma molto particolareggiata. Le uova, rotte a mano, vengono unite agli altri ingredienti e l’impasto, suddiviso in pani, è lasciato a riposare per un giorno intero. Successivamente la pasta è inserita in un recipiente a forma di siringa dal quale esce con la caratteristica zigrinatura che contraddistingue il prodotto. La file di pasta così ottenute sono tagliate, piegate a forma di manubrio e messe nelle teglie per la cottura in forno a 300 °C. Solo dopo essersi raffreddati durante una notte di riposo, i Krumiri vengono confezionati a mano nelle caratteristiche scatole di latta rosse che riportano l’immagine di Domenico Rossi e degli stemmi dei Brevetti che gli furono assegnati a fine Ottocento.

Ideali da mangiare anche da soli, i Krumiri sono spesso degustati insieme a una fumante tazza di tè, di cioccolata calda, in abbinamento ad un bicchiere di Brachetto d’Acqui o con dolci a cucchiaio e crema di zabaione.



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