Il terremoto del Giappone, lo tsunami, il pericolo del nucleare, il ricatto del caro petrolio, la rivolta del nord Africa, irrompono nella vita degli italiani, cambiandola, sono infatti delle calamità che sconvolgono gli assetti di potere del capitalismo. Tematiche discusse all’interno della trasmissione dedicata all’attualità: l’Infedele condotto da Gad Lerner in onda su La7.
Catastrofi naturali, tecnologiche e sociali che stanno accadendo in questi giorni che ci coinvolgono e ci coinvolgeranno. Ciò che accade nel mondo infetti, non ci può lasciare indifferenti, non solo per questioni di solidarietà ma perché ormai viviamo in un’epoca dove gli sconvolgimenti di un Paese si ripercuotono con un impressionante effetto domino sul resto del Mondo.
Il mondo sta con il fiato sospeso e attende anche le conseguenze degli incidenti nucleari, provocati dallo stesso terremoto che stanno mettendo in agitazione questa nazione. Le prossime ore saranno decisive. Il timore è quello di un’esplosione, un incidente di gravità forse superiore a quello di Chernobyl che ha indotto il mondo intero a riflettere sulla questione nucleare. Il problema della sicurezza si pone e non si può non tenerne conto nonostante i nuclearisti parlino di “polemiche macabre” fatte in ore di tragedia come queste.
Anche lo stesso Giappone dovrà affrontare un cambiamento indotto dalla catastrofe, nel paese più tecnologico del mondo ora, dovranno smettere di utilizzare l’energia in modo così esagerato, la questione nucleare è decisiva e obbliga a rivedere l’intera politica energetica. Mentre il Giappone, dopo il devastante terremoto, fa i conti con l’incubo nucleare, in Italia si riaccende il dibattito sulle centrali.
Lo stop all’atomo nella Penisola è arrivato proprio sull’onda emotiva dell’incidente di Chernobyl dell’86. Con la centrale di Fukushima posta a rischio dal sisma il governo italiano
Sicuramente sono due gli aspetti che ci obbligano a riflettere: l’assoluta fragilità umana di fronte alla natura che travolge tutto e il desiderio di onnipotenza umana con le sue centrali nucleari. Tra questi due contrasti si gioca la cifra del mondo globalizzato dove le conseguenze arrivano impreviste. L’esempio giapponese deve essere motivo di riflessione che deve portare a una svolta perché pensare di costruire 13 centrali nucleari sul territorio ora sarebbe davvero una follia.
Cambiamenti mondiali che travolgono e mutano la vita, infatti, non sappiamo con certezza a cosa andremo incontro e quali saranno le ripercussioni sull’economia mondiale del crollo della Borsa di Tokyo. Per ora si rimane nell’incertezza.