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Un brivido percorse il suo corpo. Era una strana sensazione. Accadde giusto quando, nel cielo, vide delle luci che si muovevano su e giù in modo strano. In mezzo all’oscurità, un oggetto circolare di colore bianco apparve davanti ai suoi occhi. Pochi giorni dopo, il fenomeno si ripresentò. “In quel momento, capii che qualcosa di bizzarro stava accadendo“, racconta Hugo César López. Egli è a capo della commissione della Topografia della Viabilità provinciale. Da qualche tempo sta lavorando all’apertura della strada che da Hualinchay porta a Colalao del Valle. Non immaginava quello che sarebbe successo a 3.000 metri d’altezza. Non ha mai creduto nelle “storie” di piccoli omini verdi che volano su dischi volanti. Però ora non dubita più e dice: “ci sono, ci sono…“.
Non sono solo le luci inspiegabili a sorprendere López e la squadra con la quale lavora nelle Valli. Spesso, quando si vedono le sequenze fotografiche delle nuove strade, si scopre la presenza di un altro UFO (Unidentified Flying Object). “Ho parlato con la gente del posto, con i docenti della scuola di Lara. Tutti hanno visto cose strane lì“, afferma. E aggiunge: “percorrendo la zona, si trovano rocce scolpite con lettere molto strane“.
López è stato uno dei tanti abitanti di Tucumán che, nel mese di febbraio 2013, vide quello che sembrava un UFO nel cielo. Le misteriose immagini scioccarono i lettori del sito web de “La Gaceta” e arrivarono nelle mani dell’associazione ATIFO (Agrupación Tucumana Investigación Fenómeno OVNI), diretta da Orlando Jiménez. L’ufologo ha trascorso molti anni indagando la tematica nella zona. “Il mio primo incontro del terzo tipo risale al 1972. Mi trovavo nella zona della Boca del Tigre, a Alderetes, quando improvvisamente un’astronave si posò di fronte a me, a cinque metri. Rimasi paralizzato. Furono pochi minuti“, descrive.
L’associazione ATIFO riceve una grande quantità di segnalazioni, foto e video – inviati dagli abitanti di Tucumán - con materiale inerente bizzarri oggetti nel cielo o intense luci che appaiono nel cuore della notte, nei campi. Jiménez specifica che i luoghi con più avvistamenti di UFO sono El Cadillal e Río Nío. “Tucumán è un posto molto visitato“, assicura prima di rispondere al cellulare, che suona con il famoso ritornello della famosa serie televisiva di “X-Files“.
Non tiene l’aspetto di un pazzo visionario. Veste, si pettina e si muove come chiunque. Quello che lo differenzia è la sua passione per gli UFO: dedica 15 ore al giorno nel vedere il cielo, con l’obiettivo di trovare segnali extraterrestri. “In tutto l’Universo ci sono diverse civiltà. Molti dei nostri visitatori sono arrivati prima di noi“, puntualizza.
Gli ufologi non sono molto chiari su come, ipoteticamente, possano essere gli extraterrestri, come fanno a muoversi e cosa vogliono da noi. Silvia Pérez Simondini, direttrice della CEFORA (Comisión de Estudio Fenómeno OVNI República Argentina), assicura che giornalmente aumentano gli avvistamenti di bizzarri oggetti nel cielo. Ipotizza che “ci visitano” perché attratti dal clima e dall’acqua. Basa la sua teoria sul fatto che la maggioranza delle presunte apparizioni si verifica in luoghi dove ci sono terreni elevati (colline) e acqua.
Per fortuna, è passata l’epoca in cui gli ufologi venivano etichettati come pazzi, riconoscono Simondini e Jiménez. “Ora c’è più apertura con questi temi“, affermano assieme. E parlano in particolare della creazione, nel 2011, di una commissione speciale nella Fuerza Aérea per indagare sulle apparizioni in tutto il Paese.
La CEFAE (Comisión de Estudio de Fenómenos Aeroespaciales) analizza con un approccio scientifico la presenza di oggetti volanti non identificati. Essa riceve centinaia di segnalazioni di strani fenomeni, anche se la stragrande maggioranza riguarda illusioni ottiche o interpretazioni distorte di eventi spiegabili, e perfino foto manipolate. Tuttavia, a tutt’oggi ci sono 23 indagini ancora in corso da parte dei militari della Fuerza Aérea, evidenzia Simondini. Fonti della stessa Aeronautica non hanno voluto fornire dettagli, su questi casi, al sito web de “La Gaceta“. “Sono informazioni riservate“, è stata la secca risposta prima della consultazione.
Ogni giorno, gli astronomi captano molti bizzarri eventi nello Spazio. E anche se la maggioranza di questi casi trova una spiegazione, c’è un 5 per cento che non si può associare con niente di conosciuto, ammette l’astronomo tucumano Alberto Mansilla, che dirige l’Osservatorio Ampimpa (…).
ALCUNI ESEMPI DI CASI ARGENTINI
L’archivio de “La Gaceta” contiene una grande quantità di storie che, con alcuni adattamenti, potrebbero ben figurare nel cinema di fantascienza. Di fatto, esiste la leggenda che un “incontro” avvenuto a Trancas abbia ispirato Spielberg per uno dei suoi film. Ecco, un riassunto delle storie più succose.
1963 – Il “caso Trancas” al cinema
La storiografia UFO, se decidessimo che ne esista una, contiene uno dei suoi capitoli fondamentali nella Villa de Trancas. Il presunto avvistamento di sei UFO – una “squadriglia” come la definirono i testimoni – fece il giro del mondo e fu considerato come una “prova irrefutabile” della vita extraterrestre. Una delle protagonisti di questo episodio, la tucumana Jolié Moreno, dichiarò in seguito che il film “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo“, di Steven Spielberg, si basò sulle sue storie.
Secondo quanto raccolto da “La Gaceta” in quei giorni convulsi, il 21 ottobre 1963, Jolié, sua sorella e altri componenti della famiglia si stavano preparando per andare a dormire, quando la cameriera, di 15 anni, vide delle strane luci sui binari della ferrovia. Pensarono che potessero essere tecnici o guerriglieri intenti ad installare una bomba. Però le luci avevano uno strano comportamento. Incuriositi, decisero assieme di andare a vedere cosa fosse. Una nuova luce fioca e di colore verde si avvicinò verso di loro, a circa otto metri di distanza. Dopo di ché, si accese una nuova luce che abbagliò i testimoni. Nonostante ciò, riuscirono a vedere per qualche istante che vi era una gigantesca macchina, con sezioni e grandi rivetti sulla superficie. Si rifugiarono a casa, però la presunta astronave rimase sul posto per un certo tempo, dispiegando luci di ogni tipo. Poi scomparve.
1969 – Disco volante?
Nel mese di luglio 1969, un rivenditore di giornali di Famaillá ebbe un presunto “incontro del terzo tipo“. Il ragazzo riportò che vide “un misterioso oggetto rotondo di grandi dimensioni che emanava una intensa luce celeste, che volava verso nord, dove si perse rilasciando una scia luminosa“.”Alzai la testa e una luce celeste mi accecò. Penso si trovasse sopra di me, a circa 10 metri d’altezza. Sentivo che non potevo più muovermi“, proseguì il rivenditore in una intervista rilasciata a “La Gaceta” e che fu pubblicata il 25 di luglio di quello stesso anno.
1971 – Nel Tafí Viejo
“Era rotondo, simile a un sombrero e due antenne tirate all’indietro. Emetteva un ronzio“, fu la descrizione del giovane Antonio Lobos, che nel mese di gennaio 1971 disse di aver visto “atterrare un disco volante” nei pressi della fattoria La Picada, di Tafí Viejo.
1978 - Gli “uomini rana“
Nel mese di settembre 1978, nella località di Las Salinas, dipartimento Burruyacu, una famiglia, proprietaria di un negozio di alimentari generali, dichiarò di essere stata testimone di un presunto incontro con esseri di altri pianeti: due sconosciuti di statura molto bassa, appena un metro di altezza. I testimoni affermarono che erano intenti a guardare la televisione, quando l’immagine sul video cominciò a rimpicciolirsi senza alcuna ragione, mentre il giradischi arrestò la sua marcia. Sentirono uno strano rumore nel locale commerciale e i testimoni andarono a vedere cosa era successo. Più tardi, quando tutto era finito, riportarono il presunto incontro con gli extraterrestri: “erano rivestiti con abiti stretti di colore azzurro, come degli uomini rana, con larghi guanti di colore nero e all’altezza delle orecchie avevano un oggetto brillante dalla forma non ben definita; impugnavano una specie di pistola che sembrava un’asciugacapelli elettrico; i visi erano umani, ma brutti, come se fossero stati butterati dal vaiolo“.
1984- Nella Yerba Buena
“Una palla di fuoco dalle dimensioni della Luna piena e circondata da un alone scuro“. E’ in questo modo che i testimoni descrivono, il giorno 3 luglio 1984, l’avvistamento di un oggetto volante non identificato al 500 della strada Los Ceibos (Yerba Buena), nei quartieri dell’ovest tucumano e a Santiago del Estero. L’incidente causò un putiferio che obbligò il Servizio Meteorologico di Tucumán a dare una spiegazione: “fu una nube rotonda formatasi grazie a turbolenze a grandi altezze e che si verifica frequentemente nel settore antartico“. Uno studioso sugli UFO, Luis Emilio Dumeynieux, respinse questa spiegazione e disse che, a suo avviso, era un disco volante. “Per me, era un UFO“, disse. (…).
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