Da Cronache Maceratesi L'impegno del Fitd dovrebbe coprire non solo le necessità patrimoniali necessarie all’istituto per riadeguare i propri parametri di Vigilanza, ma non si esclude neppure un buffer aggiuntivo per permettere a Banca Marche di tornare ad operare a pieno regime. La volontà di procedere è ormai molto chiara e i tempi per un impegno formale molto rapidi. La delibera del Fondo, infatti, viene considerata un prerequisito necessario perché la Banca d’Italia proroghi il commissariamento di Banca Marche i cui due anni di amministrazione straordinaria scadono il 13 ottobre. L’aumento di capitale, da quanto trapela, sarà parte di un piano complessivo per il rilancio dell’istituto, un’immissione di patrimonio che si aggira intorno al miliardo di euro. Non è escluso, qualora nuovi azionisti intendessero partecipare all’aumento di capitale, che l’impegno del Fondo possa di conseguenza ridursi. Nessuna conferma né smentita, invece, sul possibile coinvolgimento nell’operazione delle obbligazioni subordinate. La decisione, in ogni caso, è in capo a Banca d’Italia.
Venendo alle modalità di intervento, se appare poco verosimile – se non del tutto fuori da ogni ipotesi – la voce circolata nei giorni scorsi che vedeva una fusione tra Banca Marche, Banca Etruria e Cariferrara – le tre banche commissariate dal Mef – scema anche l’ipotesi di una holding creata dal Fitd per eseguire l’intervento.Secondo le norme ancora in via di approvazione definitiva e che recepiscono la direttiva europea Brrd, dovrebbe essere lo stesso Fondo a dover operare direttamente nella ricapitalizzazione dell’istituto marchigiano e delle altre banche in difficoltà. Una volta deliberato l’intervento e prorogato il commissariamento, i tempi saranno dettati dal via libera definitivo da parte della Bce la quale, presumibilmente, attenderà il recepimento definitivo delle nuove norme sui salvataggi bancari da parte del governo. Il testo di legge, trasmesso alle camere giovedì scorso, è in via di studio da parte delle commissioni finanze di Camera e Senato. PROROGATO COMMISSARIAMENTO MEDIOLEASING – La Banca d’Italia, intanto, ha prorogato di due mesi il commissariamento di Medioleasing, la società di leasing del gruppo Banca Marche posta in amministrazione straordinaria il 4 febbraio del 2014 per gravi irregolarità e perdite patrimoniali. Il provvedimento, è stato reso esecutivo dal 4 ottobre, con l’attuale commissario, Marino Belloni, cheproseguirà dunque il proprio lavoro affiancato dal comitato di sorveglianza composto da Giuseppe Guizzi, Matteo Rescigno e Massimo Spinsi. La proroga è ovviamente necessaria per portare a compimento il piano di risanamento della controllata di Banca Marche, risanamento che avverrà nel più generale contesto della ricapitalizzazione della capogruppo. LE FONDAZIONI INCONTRANO I COMMISSARI – Oltre alle proroghe e al possibile imminente impegno del Fitd. dopo l’incontro che si è svolto la scorsa settimana al Fondo e a cui hanno partecipato insieme ai commissari alla guida dell’istituto marchigiano anche quelli di Carife e di Banca Etruria, oggi sono stati i presidenti delle Fondazioni azioniste ad essere chiamati a Fontadamo di Jesi. Da quanto viene riferito, i commissari durante l’incontro che è terminato intorno alle 13, avrebbero confermato l’impegno a risolvere la breve la crisi, rimanendo però chiusi nel totale riserbo che ne ha contraddistinto il loro operato in questi due anni.