M. Pioltelli, Ma è possibile sentire il dolore, capire la sofferenza a 4 anni?, 2008
Tanto tempo che non scrivo, e poi 2 post in 2 giorni: va così.Oggi, a 3 anni di distanza di quello che alcuni si ostinano a chiamare “incidente”, arrivano le richieste di condanna per gli imputati del processo Thyssenkrupp: in complesso 79 anni e 6 mesi di carcere. La notizia è stata data tra l'ultimo aggiornamento sui poliziotti feriti durante gli scontri a Roma (incomprensibili, vero?) e il servizio su come si festeggia il Natale nel resto del mondo...
Bhe, nel piccolo-enorme che riguarda l'arte, la fotografia ha da sempre descritto, rappresentato, sbattuto in faccia al potere e ai benpensanti come davvero vive il popolo. Basta citare Lewis Hine, fotografo dei primi del 900, che ha ritratto i bambini lavoratori nelle fabbriche statunitensi e gli operai impiegati, in condizioni di sicurezza estremamente precarie, nella costruzione dell'Empire State Building.
L. Hine, Mill Girl, 1908
Oggi c'è lui, Matteo Pioltelli, ce ne sono tanti, ma quando guardo le sue foto e leggo le dida capisco che capisce. E tanto mi basta. Nei suoi lavori, si vedono operai, precari, persone qualunque, che prendono il tram, timbrano il cartellino, si sparano 8 ore e si mangiano il pranzo portato da casa, cucinato da mogli che si svegliano prima di loro e che hanno una vita simile alla loro. E poi vanno in pensione e cercano di sopravvivere e li trovi fermi ai marciapiedi che guardano i cantieri. E quasi nessuno di loro si rende conto che ha lavorato 40 anni a un centimetro dal crollo, dalla fuga di gas, dal perdere una mano in una macchina. E alcuni invece se ne sono resi conto e non possono raccontarlo.
Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino, Antonio Schiavone: 7 che se ne sono resi conto nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007. Solo silenzio e rispetto.
M. Pioltelli, Verrà il tuo destino e avrà le sue vesti, 2009