Magazine Musica

GLI ULTIMI, Storie Da Un Posto Qualunque

Creato il 16 settembre 2012 da The New Noise @TheNewNoiseIt

GLI ULTIMI, Storie Da Un Posto Qualunque

Eccolo il De Provinciae Natura formato punk rock: ce lo regalano Gli Ultimi, quattro ragazzi (Maurizio, Berna, Patato e Palmiro) con già un cd ed un ep alle spalle sempre sotto l’egida di Laida Provincia Crew, venuti su tra bar-biliardo con l’insegna “Bar-biliardo” e campetti da calcio dissestati ai margini della Capitale; fieri di esserlo, orgogliosi di suonare quello che suonano.

Storie Da Un Posto Qualunque è hardcore con tiro melodico, nella sua variante oi per quanto riguarda attitudine e tematiche, schietto e pieno di stop and go come dio comanda: si sente che i ragazzi ne hanno perse di scarpe ai concerti di Rancid, Nofx e compagnia Fat Wreck e che ne avrebbero perse altrettante a quelli dei Ramones e dei primi Social Distorsion, se solo l’età l’avesse loro consentito. “Gli Ultimi” avvia il disco col botto, e già me l’immagino la fratellanza scattare nel moshpit cantando urlare da solo toglie la voce/ma urlare in tanti te la dà. Ed è questione di secondi emozionarsi con il loro singolo, “Red Rose”, specie se le orecchie di chi l’ascolta sono collegate a un cuore cicatrizzato da certe esperienze. “Anni 90”, poi, la somministrerei Guantanamo-style a tutti ‘sti gonzi che s’esaltano con le storielle da autogrill di Teddy Ruxpin-Max Pezzali: non la capirebbero, ma almeno avrei il piacere di torturarli, e non è cosa da poco. Ultima citazione per “Morfina”, davvero un gran pezzone, forse il mio preferito. È chiaro che il posto qualunque del titolo si trova in primis nella mente ed è una categoria nota a molti di noi, che va ben al di là dei confini urbanistici: io lo conosco intimamente, mi ci sono fatto i denti e me li sono pure rotti.

Così come non m’è sconosciuta la sensazione di essere ultimo, di sentire il peso del ceto operaio di provenienza a cui appartengo, visto come questa nazione tratta da qualche decennio chi le cose le fa, esaltando unicamente chi le vende: ma if the kids are united, non solo non potranno dividerci, ma gli faremo pure il culo o moriremo provandoci (e con questo sono al terzo momento di piena rabbia sociale in meno di tre ore, non c’è male).

E soprattutto so che puoi pure decidere di lasciarla, la provincia, ma è lei che non lascerà mai te.

Allora gridiamolo proud and loud con questo disco, e facciamo sentire finalmente la nostra classe.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :