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Global Game Jam: Gioco di Squadra

Creato il 07 febbraio 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il febbraio 7, 2012 | ARTE | Autore: Maria Pia Di Dio

Global Game Jam: Gioco di Squadra“Mai pensato di creare un videogioco con le tue mani?”. Sotto questo slogan, in una Catania tutta impegnata ad “imbellettarsi” per la sua amata Sant’Agata, si è svolta la terza edizione della Global Game Jam. Si tratta di un evento mondiale voluto dall’IGDA (International Game Developers Association: organizzazione no-profit impegnata nel promuovere il game development indipendente) che coinvolge diverse città in tutti i continenti (per l’Italia, quest’anno, Catania, Roma e Genova). La tappa siciliana è stata ospitata il 27-28-29 gennaio dalla Vecchia Dogana, edificio da poco rivalutato, un ambiente vasto e arioso che ben si è adattato alle esigenze degli organizzatori. Questa è una vera novità rispetto agli anni passati: precedentemente era stata utilizzata la sede della facoltà di Ingegneria, ma si trattava di un evento chiuso al pubblico, il quale poteva solo ammirare i risultati ottenuti alla fine dei lavori. Entrando, non senza stupore, si viene accolti da una massa di grandi palloni variamente decorati e posti ad altezze differenti sopra la testa dei visitatori, abbinati a due giganteschi pupi siciliani che dominano dall’alto l’area palco come due vecchi e mitici guardiani delle nostre radici. Tradizione e innovazione in un connubio che vuole riproporre e rilanciare la creatività delle nuove generazioni di Siciliani impegnati nella ricerca di orizzonti sempre diversi. Varie le proposte, non solo di gioco, per favorire la socializzazione ed impegnare piacevolmente i tanti ospiti e spettatori dell’evento.

Global Game Jam: Gioco di Squadra

Tutto ciò è stato reso possibile dalla Dr.ssa Ambra Bonaiuto Presidente E-Ludo Lab che, insieme ai suoi collaboratori, si è messa all’opera per concretizzare il concetto di “Indie” in questo settore tutto da esplorare in Italia. Ma cosa significa questo termine? Ebbene, lo spirito “Indie”, caratteristico proprio della Global Game Jam, non è altro che la creazione indipendente di videogiochi, la collaborazione tra appassionati per dare vita a nuove idee del tutto sperimentali. Bisogna ammettere che 48 ore sono ben poche, se consideriamo che un team di professionisti necessita almeno di 2-3 mesi di lavoro intenso per “inventare” un gioco, infatti non si tratta di una gara, ma di un contesto all’interno del quale fare esperienza, nuove amicizie, stringere collaborazioni e soprattutto divertirsi. Una bellissima innovazione rispetto all’anno passato è stata la location che ha permesso di poter assistere ai “lavori in corso”, uno spettacolo affascinante e ammirevole: giovani e meno giovani, che fino a due minuti prima non si conoscevano neanche, si sono ritrovati gomito a gomito per tre giorni pieni di cooperazione.

Global Game Jam: Gioco di Squadra

Ai Jammers sono state dedicate due zone: il corridoio al piano superiore, da cui si potevano osservare i giocatori di carte e giochi da tavolo nell’area tornei sottostante, e una stanza con i vetri trasparenti vicina all’area palco. L’intero evento è stato ripartito in tre aree: l’area sviluppo (riguardante il cuore della Global Game Jam: i team di programmatori, designer, musicisti, scrittori, grafici), l’area palco e l’area tornei. Della prima bisogna sottolineare l’efficienza, nonostante qualche intoppo riguardante una connessione internet che faceva un po’ le bizze; la seconda ha visto lo svolgersi del contest cosplay oltre a tante altre attività, come il torneo di tiro con l’arco o il Super Quiz Game, mirate a coinvolgere quanti più visitatori possibile; la terza, a destra dell’area palco, ospitava i vari appassionati di giochi da tavolo e tornei di carte e bisogna dire che ha riscosso molto successo, soprattutto grazie all’organizzazione di gare di Yu-Gi-Oh! che hanno attirato ragazzi da tutta la Sicilia. Queste tre aree hanno ospitato anche stand come quelli di “Fumetti al cubo”, “Cuori d’inchiostro” e “ACD” rappresentanti un universo fumettistico non strettamente correlato con l’attività principale dell’evento, ma di certo simbolo di quella collaborazione a 360 gradi di cui si fanno promotori gli organizzatori.

Global Game Jam: Gioco di Squadra

Questi, con altri stand, hanno proposto immagini creative di una realtà, quella moderna, assolutamente da rimodellare e reinterpretare, che ha bisogno di una scossa. Un clima di disponibilità e apertura al dialogo ha caratterizzato questi tre intensi giorni: ho potuto assaporare in prima persona la grande varietà di idee e problematiche che contraddistingue la vita di individui diversi, con esperienze ed interessi dei più disparati. Un mondo di cui non sapevo assolutamente nulla e di cui ho scoperto molto grazie ad una bella chiacchierata con Massimiliano Cuccia è, per esempio, quello dei giochi da tavolo. Il fondatore dell’associazione MercoLudì (che si è occupata dell’animazione riguardante i giochi da tavolo nell’area tornei) mi ha svelato una realtà che fa fatica ad emergere qui in Sicilia, ma che sta guadagnando piede pian piano, anche grazie all’inserimento di questo tipo di giochi all’interno della Jam, proprio in seguito ad una sua proposta, già dall’anno scorso. Massimiliano ha inoltre spiegato che per creare un gioco sono necessari anche anni, ma è difficile vengano fuori soprattutto perché i ragazzi hanno paura di rivelare e confrontare le proprie idee pensando gli possano essere rubate, nonostante la base per la creazione di un buon gioco sia proprio il provarlo con gli altri per vederne i limiti e le potenzialità, per poterlo migliorare.

Global Game Jam: Gioco di Squadra

Così si crea un circolo vizioso per cui possibili prodotti di successo rimangono ad ammuffire nelle menti di chi non ha il coraggio di partorirli. Inoltre è importante che chi voglia cimentarsi in questo campo abbia ben presente le pubblicazioni antecedenti per non cadere nell’errore di dar vita a creazioni già viste: i remake non godono di molto gradimento in questo ambiente! Ciò che premia è quasi sempre la creatività, il nuovo, ma bisogna stare attenti a non essere troppo stravaganti poiché i rimandi strutturali a giochi già esistenti possono facilitare la comprensione, rendere la novità più accessibile e facilmente godibile. Infine, vorrei spendere due parole nell’informare di un dato che mi ha fatto riflettere: andando sul sito della Global Game Jam e selezionando “Italy” ho constatato con una certa sorpresa una grande maggioranza di partecipanti qui a Catania rispetto a Genova e Roma. Un dato positivo per noi isolani: vorrà dire che in fondo non siamo così “chiusi” come a volte crediamo o ci fanno credere.

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