Ieri era l'8 e io avevo programmato tutto: avrei dovuto fare l'albero, il presepe e le decorazioni varie. Dovevo andare a comprare le ultime decorazioni, spargere nell'aria un po' di profumo di pan di zenzero con il diffusore e magari avrei preparato anche qualche biscotto.Invece mal di pancia e mal di testa tutto il giorno, che continua anche oggi. Chiamiamolo virus intestinale...
E' strano come le cose cambino, quando ero piccola non mi interessavano molto le feste. Il Natale mi è sempre piaciuto, soprattutto fare l'albero, però il fatto di riunirsi con la famiglia e tutto il resto, non erano cose che ritenevo particolarmente importanti. Si andava a pranzo in campagna e io ero una bambina silenziosa, mangiavo e mi mettevo in un angolo a leggere. Ogni tanto qualcuno cercava di dirmi qualcosa, io rispondevo a monosillabi e tornavo al mio libro. Non posso credere di essere diventata una delle persone più logorroiche che conosco, adesso. In compagina di certe persone mi viene ancora voglia di tirare fuori un libro e mettermi a leggere, ma in generale le chiacchiere mi piacciono (se avete letto qualche altro mio post ve ne sarete accorti). Potrei stare ore a parlare (o a scrivere, purtroppo per voi) di un argomento a casaccio, anche del più insulso.
Ma ecco, stiamo divagando, io parlavo del Natale. E oggi mi ritrovo ancora la casa senza decorazioni, cosa che odio, a parte delle lucette a forma di fiocco di neve dell'Ikea attaccate alla finestra. Mentre io sono una di quelle che illuminerebbe tutta la sua via di casa, se potesse. Andare in giro e vedere tutte le lucette di Natale mi piace tantissimo,e chissenefrega se a tanti sembra tutto consumismo, io non ci credo. Io voglio credere che ancora il Natale significhi qualcosa, che le lucette in giro non servano solo ad attirare la gente in centro per fare acquisti, che le decorazioni dentro casa non servano solo a spendere soldi dai cinesi, che i pandori non servano solo per farti andare dal dentista nei prossimi mesi e che i regali che si ricevono non sono fatti solo per circostanza.Per me il Natale è come una morbida coperta luccicosa, che non dura solo un giorno. Inizia quando metto la prima lucetta, la prima ghirlanda, e finisce quando tolgo tutto. Circa un mese. Un periodo che mi fa tornare bambina, che dovrebbe far tornare tutti bambini. Di quei bambini che, andando in giro per una via illuminata, alzano gli occhi e si meravigliano per tutte quelle luci. Di quei bambini che non pensano ai disagi provocati dalla neve, ma che si meravigliano ancora per quei fiocchetti bianchi che cadono dal cielo.
GNOCCHI DI POLENTA AI PORCINI
INGREDIENTIfarina per polenta (o polenta avanzata)farinapannaburroporcini, tagliati come preferite
Come al solito è più un'idea che una ricetta vera e propria, è tipo una ricetta della nonna, di quelle che non ci sono dosi precise. Ma il procedimento è questo: preparate la polenta come indicato nella confezione che avete, lasciatela però abbastanza soda, altrimenti sarà difficile fare gli gnocci. Mettete la polenta in una spianatoia e impastatela con un po' di farina. Aggiungetene un po' alla volta fino a che l'impasto non abbia una consistenza simile a quello degli gnocchi normali (comunque rimarrà sempre un po' morbidino). Fate dei salsicciotti e tagliate gli gnocchi. Cuoceteli in acqua salata fino a che non vengono a galla, poi scolateli.Nel frattempo sciogliete un po' di burro in una padella e cuocete i porcini. Aggiungete la panna, cuocete un altro paio di minuti e poi buttateci dentro gli gnocchi. Mescolate bene e servite!