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Gnossiennes V: la musica da film. Rota e Morricone

Creato il 04 dicembre 2013 da Arscreativo

Gnossiennes V: la musica da film. Rota e Morricone ARSENALE CREATIVO

La musica da film (quando non è scelta tra brani di repertorio, come faceva Kubrick) è un prodotto d’artigianato: il regista chiama un compositore avendo delle esigenze specifiche riguardo alla pellicola – quando deve entrare la musica, quanto deve durare, cosa deve esprimere – e il compositore crea un abito su misura, sincronizzando con minuziosa precisione il linguaggio della musica con quello delle immagini.

Possiamo allora dire che l’Italia ha dato i natali a due tra i più illustri artigiani della musica da film: Nino Rota ed Ennio Morricone, autori di magistrali commenti musicali a grandi capolavori della storia del cinema (ai tempi in cui il nostro paese era ancora protagonista assoluto della settima arte). E’ anche grazie a loro che la musica per film, da “riempitivo” per coprire il fastidioso rumore del proiettore nelle prime pellicole mute, giunge a maturazione e diventa un vero e proprio valore aggiunto dell’esperienza cinematografica, essenziale per la sua capacità di creare atmosfere e sottolineare sfumature psicologiche.

Nino Rota (1911-1979) scrisse le colonne sonore di ben 138 film, molti dei quali furono diretti da Federico Fellini. La simbiosi tra i due artisti fu talmente stretta e proficua che oggi non potremmo nemmeno immaginare i film del Maestro riminese senza le melodie di Rota (gli esempi più eclatanti, immediatamente riconoscibili: il nostalgico motivetto di valzer di Amarcord, il “circo esistenziale” del tema di 8 ½,  il tema de La dolce vita). Un rapporto non subalterno, ma di co-creazione, come spiega lo stesso Fellini:

Io mi mettevo lì, presso il piano, a raccontargli il film, a spiegargli cosa avevo voluto suggerire con questa o quella immagine, con questa o quella sequenza; ma lui non mi seguiva, si distraeva, pur se annuiva, pur se diceva di sì con grandi gesti di assenso. In realtà stava stabilendo il contatto con se stesso, con i motivi musicali che aveva già dentro di sé. E quando quel contatto veniva stabilito, non ti seguiva più, metteva le mani sul pianoforte e partiva come un medium, come un vero artista.

Sempre di Rota è un’altra pietra miliare della musica per film, la colonna sonora de Il Padrino di Francis Ford Coppola (di cui è celeberrimo il tema principale).

musica da film

La produzione di musica da film di Ennio Morricone (1928) è ancora più prolifica: sue le colonne sonore di oltre 500 tra film e serie TV. Il suo nome è legato soprattutto a quello di Sergio Leone e all’epica dello spaghetti western (Il buono, il brutto e il cattivo in cui spicca L’estasi dell’oro che apre il post, ma anche Per un pugno di dollari e C’era una volta nel West). Altre sue musiche celebri sono quelle bellissime di The Mission e di C’era una volta in America. Composizioni di Morricone si trovano anche nei film di Quentin Tarantino (da sempre cultore del western all’italiana), da Kill Bill a Inglorious Basterds fino alla recente Ancora Qui, scritta insieme ad Elisa e contenuta nella colonna sonora di Django Unchained.

Rota e Morricone, autentici esempi di eccellenza italiana nel mondo (premiati entrambi con l’Oscar), hanno scolpito l’immaginario popolare con melodie struggenti ed evocative. La loro arte è ben più di un semplice corollario alle immagini in movimento: è la quarta dimensione che le sostanzia e rende indimenticabili.

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