Un anno fa su queste pagine vi ho raccontanto di una torta con tante fragole per un compleanno speciale. Il compleanno di F. che era entrata da qualche mese nella mia vita togliendomi dalla categoria papà neo-single e indirettamente in quella di G.
Con un giorno di ritardo a causa dell’anno bisestile F. compie di nuovo gli anni e questo post è dedicato a lei, anche se non parla di una torta, ma del suo “nuovo piatto preferito”.
Beh piace anche a me
Si piace anche a te, e ne sono molto felice così mangi un po’ di verdure….ma non farmi perdere il filo del discorso…
E’ un piatto di origine toscana, anche se da me liberamente reinterpretato, specialmente nel condimento, ma soprattutto è un piatto semplice, da tutti i giorni. Perchè da qualche mese F. è venuta a vivere con me….apprezzando anche la mia passione per la cucina…e diventando il secondo severo giudice di questa casa
Il primo sono io…
si certo, quello intendevo….
Quindi prima di passare alla ricetta lasicatemi augurare un buon compleanno a F….per la torta ci sarà tempo e modo in un altro post, ma i migliori auguri possono venire anche da un piatto quotidiano come questo.
Gli strumenti:
- Pentola
- Coltello da cucina
- Una ciotola
- Un colino
Gli ingredienti (per 6 persone)
- 600 g di biete da costa (o spinaci in mancanza di quelle)
- 400 g di ricotto
- 100 g di parmigiano grattuggiato
- 2 uova
- 80 g di farina di riso
- noce moscata e pepe q.b.
- 50 g di speck a cubetti
- olio extra vergine
- qualche cucchio di parmigiano
Innanzitutto mettere la ricotta scolare in un colino in modo che perda più acqua possibile. L’idelae è che ci stia per qualche ora.
Nel frattempo lessate in acqua salata le biete per 20 minuti, quindi solatele e strizzatele molto bene con le mani in modo da eliminare più acqua possibile. Sminuzzatele con un coltello (non con il robot da cucina perchè non dovete polverizzarle) e mettetele in una ampia ciotola con la ricotta, il parmigiano e le due uova. Mescolate bene tutti gli ingrediente e quindi aggiungete un po’ per volta la farina di riso ed infine le spezie. Dovrete ottenere un composto che si riesca a prendere con le mani, anche se sarà comunque molto morbido e appiccicoso.
Formate con le mani delle palline allungate, poco più grandi di una noce e adagiatele su un vassoio su cui avrete sparso poca farina di riso.
Fate roslolare lo speck con poco olio di oliva e un po’ di pepe e saltatevi gli gnudi dopo averli cotti in acqua bollente fino a quando non vengono a galla. Servote con abbondante parmigiano grattugiato.
Da bere? Un bianco fermo profumato. Facciamo un Lugana che piace molto a F.