Prendo atto della morte di Mandela con gratitudine verso la sua vita, perché fu un vero guerriero che non disdegnò la lotta armata per poi beccarsi quasi trent’anni di carcere, anche se oggi lo ricordano anche quelli che si offendono per una cartaccia lanciata contro le forze dell’ordine e concordano i cortei con la questura. Tuttavia se penso a Mandela, nonostante tutto ciò che di immenso quest’uomo ispiri, la prima cosa che mi viene in mente è quella battuta francese volgarissima e irresistibile per cui andare in bagno si dice “go free Mandela”. Sono una persona davvero orribile, lo so, ma per me, da buon toscano, il cattivo gusto e l’istinto alla dissacrazione vengono prima di qualsiasi santo.
Magazine Opinioni
I suoi ultimi articoli
-
Luca Buonaguidi + Marie e le Rose | Reading @ Aut, Prato, 4/3/2016
-
Salvatore Setola – Dovremmo smettere di fare figli (o Sul fare figli come atto d’amore)
-
FRANTI. Perché era lì – antistorie da una band non classificata | Firenze, 26/02 + Pistoia, 27/02
-
Umberto Eco – Elogio di Franti (da “Diario Minimo”)