Alle 22,01, puntuale come un orologio svizzero, la Soyuz Tma-15M è partita dalla base di Baikonur (in Kazakistan), con a bordo tre astronauti fra i quali una giovane donna italiana, ingegnere meccanico e capitano dell’aeronautica militare, milanese di nascita, ma originaria del Trentino: Samantha Cristoforetti.
Mentre la navetta spaziale vola nello spazio verso la Stazione spaziale internazionale provo a immaginare il suo cuore.
Immagino la pacata soddisfazione per aver realizzato un sogno (diventare astronauta e decollare dalla stessa base da cui partì Gagarin un po’ di soddisfazione la procura sicuramente), il legittimo orgoglio per essere la prima italiana lassù, la calma consapevolezza delle proprie capacità e della serietà dell’addestramento, ma anche, perchè no, il gioioso stupore alla vista dello spazio e forse un po’ di nostalgia per il nostro bellissimo pianeta azzurro che si allontana.
In poche ore la navetta raggiungerà la stazione internazionale ed avrà inizio una missione di alcuni mesi in cui i effettueranno esperimenti sulla fisiologia umana, analisi biologiche e la stampa di oggetti 3D in assenza di peso.
Per ora che dire?
Vai Samantha e porta lassù anche il tuo essere donna e (perchè no?) anche il tuo essere italiana.