The Go! Team non smettono di sorpendere. Con un suono che va dal post punk, allo ska alla chitarra noise, la combinazione che mettono in scena è così high energy che ti dimentichi di essere fermo e senza renderti conto inizi a galleggiare. Il sestetto nato a Brighton, UK, è una delle band preferite di tutti i giovani ‘intensi’ che non si perdono i festival, sai a chi mi riferisco.
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Rolling Blackouts è il loro ultimo disco. In que genere etichettare questo nuevo lavoro, che spazia dal shoegaze ai suoni da tromba epica al miglior stile da film blackexplotation degli anni ‘70. La canzone “Rolling Blackouts” è un’ode a My Bloody Valentine senza limiti, una perla. “Back light 8 track” è un inno a un film di pugilato degli anni ’70, con urletti e voci in stile superpop. Non manacano naturalmente i dovuti campionamenti. “Secretary song” è un altro mash-up di pop 60’s con cori da dreampop. “T.O.R.N.A.D.O” è la più rap.
Forse la principale caratteristica di gruppi come i Go! Team è questo impegno postmoderno a condensare nel modo più evidente tutti gli spazi sonori da cui provengono. In altre parole, è una mostra della nostra epoca, mettere in evidenza l’origine di ogni canzone e stile, è come avere un campionario disposto a tutti gli ascolti, nel modo più kitsch, senza altro obiettivo che l’íntrattenimento.
Mi fermo e paragono tale fenomeno con tutte le interpretazioni di canzoni dal blues, al rockabilly al beat che vari gruppi in tutti i continente realizzavano tra gli anni ’50 e ’60. Ad esempio, The train kept a rolling di Johnny Burnette, che più tardi diventerà Strollin’On de the Yardbirds; si vede che la pretesa del rock più selvaggio e primigenio era intrattenere, soprattutto, accendere, fare spettacolo: zero drammi e molto carattere.
La teconologia di oggi abbrevia i processi creativi, li sintetizza e la produzione si fa in meno tempo ed efficacemente. Non è necesario che l’ínterpretazione sia efficace se è intensa. In questo senso, i concerti live dei Go! Team sono uno show diverso dai dischi, che normalmente sono più carichi di effetti e cantanti ospiti e strumenti vari. Dal vivo, ciò ch conta è il carattere crudo e divergente ma allo stesso tempo melodioso. Si vedono così due facce della stessa band, cosa che è abbastanza difficile da realizzare.
Per capire un po’ di più i fenomeni di questa giovane musica è megliotrovare alloggi Barcellona e vai a vedere i questo 1 Aprile nella sala Razzmatazz. La sala sembra un po’ in periferia ma è estremamente adatta, vicino a baretti dove le birre costano poco, e quindi puoi ubriacarti fiducioso. In quella zona ci sono bar dove mettono solo blues, rock n’ roll, e delizie di questo tipo. ¿Ci incontriamo all’entrata?
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