Esistono casi in cui gli appassionati di videogiochi mossi dalla grande passione si cimentano nella creazione del proprio videogioco. Il tutto avviene soprattutto grazie a potenti mezzi che permettono a piccoli gruppi o addirittura anche ad una sola persona di creare in alcuni casi esperienze meravigliose e a tratti innovative. Vi sono anche casi però, come quello di oggi, che sono nati così, per scherzo, passati alla ribalta grazie a qualche video di prova messo su Youtube. I Coffee Stain Studios non si sarebbero mai aspettati così tanta attenzione e ciò li ha smossi a completare, per quanto possibile, il loro Goat Simulator o simulatore di capra, titolo che la maggior parte degli appassionati ormai conoscono. Ma perché dopo mesi dall’uscita ufficiale ci ritroviamo qui a leggerne un articolo? È presto detto, il simulatore di capra approda anche sulle console Microsoft tramite le conversioni operate dallo studio Double Eleven. Andiamo a vedere insieme se Goat Simulator mantiene alto il livello di gradimento anche su console.
Non vi è una storia addietro alle scorribande che potremo compiere con la nostra fida capretta, anzi al giocatore viene concessa la piena libertà di esplorare l’ambientazione o meglio le due ambientazioni principali che compongono il gioco. In Goat Simulator si è liberi di scegliere liberamente cosa fare, si può interagire con gli NPC, gli oggetti ma anche eseguire determinate azioni con lo scopo di raggiungere determinati obiettivi che analizzeremo poco più avanti. Le ambientazioni dentro cui faremo tutto quello elencato sono due cittadine, che si differenziano per la struttura del paesaggio, uno costiero mentre l’altro montano, collegate tra loro da un passaggio che permette lo spostamento tra l’una e l’altra.
Il fulcro del sistema di gioco che governa il nostro scorrazzare è legato al motore fisico che permette di effettuare le più strane bizzarie, sempre buffe e divertenti. Potremo infatti scalare muri, camminare in equilibrio sulle zampe anteriori, usare la lingua per trascinare oggetti o persone e molto altro ancora. Muoversi all’interno del mondo creato dagli sviluppatori è da subito immediato, infatti i comandi sono molto semplici: il movimento viene gestito tramite l’analogico sinistro, mentre con il destro viene regolata la visuale della telecamera. Tramite il tasto A è possibile saltare, con la X come detto qualche riga sopra è possibile utilizzare la lingua della nostra cara capretta. Il tasto Y serve per utilizzare dei modificatori che è possibile attivare, una volta sbloccati tramite il menù di pausa e il tasto B serve per attivare la modalità Ragdoll che verrà utile per il completamento di alcuni obiettivi. Il grilletto destro serve invece per caricare come un ariete qualsivoglia elemento ci si pari davanti mentre il sinistro serve per muovere in aria il nostro bovide e fargli compiere vere e proprie acrobazie. Conclude la lista dei comandi il tasto visualizza che serve in questo caso per attivare la modalità rallentatore.
UNA CAPRA ESPLORATRICEL’esplorazione e la scoperta in Goat Simulator sono elementi cardine dell’intera esperienza di gioco, infatti gli sviluppatori hanno inserito un notevole numero di elementi da scoprire, disseminati e nascosti nelle ambientazioni. Sono veramente moltissimi, non tutti semplici da scovare e da completare. Disseminati tra le due ambientazioni vi sono anche trenta collezionabili da recuperare oltre alla notevole mole di segreti, minigame e chiari rimandi ad altri titoli indie piuttosto famosi (Sanctum, Flappy Bird e Minecraft tanto per citarne alcuni). Insomma gli sviluppatori non si sono trattenuti, hanno cercato di mettere tanta carne sul fuoco con un’ambientazione viva e variegata che aiuta tantissimo a non annoiarsi.
Dopo qualche ora di gioco il tutto può risultare un po’ troppo ripetitivo e per questo motivo sono stati sapientemente inseriti dagli sviluppatori, un moltiplicatore di punti, delle sfide a tempo e degli obiettivi da completare che sono consultabili tramite il menù di pausa. Le sfide presenti in gioco sono le classiche sfide a tempo come per esempio andare dal punto A al punto B nel minor tempo possibile oppure fare più danni possibili in un determinato lasso di tempo, i risultati di queste prove sono direttamente inseriti in una classifica online. Gli obiettivi invece richiederanno per esempio di far compiere alla nostra capra un salto mortale all’indietro o far volare un determinato oggetto per una certa distanza oppure effettuare il salto più lungo e via dicendo. Completando alcuni di questi obiettivi è possibile inoltre sbloccare i famosi mutatori che sono tanti e di ogni tipo, tanto per citarne alcuni: il jetpack, abilità di far piovere capre dal cielo, abilità di far ballare tutti gli NPC che si incontrano, super forza e così via. Ce n’è proprio per tutti i gusti.
TRA BUG E RISATEVisivamente il titolo non si impone come la nuova frontiera della realtà grafica, contando il fatto che punta perlopiù sul divertimento spensierato. L’impatto grafico nonostate l’inserimento di una moltitudine di particolari e dettagli all’interno dell’ambientazioni rimane comunque piuttosto piatto ma adatto all’esperienza che gli sviluppatori hanno voluto portare a schermo. In particolare occorre avvisare che durante le sessioni di gioco capiteranno bug, glitch, compenetrazioni e altri problemi lasciati volutamente degli sviluppatori per mantenere alto il livello di situazioni ludicamente comiche seppur cercando di non minare in maniera pesante l’esperienza di gioco.
Nelle situazioni in cui si rimane bloccati è stato appositamente inserito il tasto “respawn” nel menù di pausa che ripristinerà la nostra capretta nella posizione di partenza. Se tutto quello elencato poco sopra vi fa storcere il naso, viene spontaneo domandare: come si fa a prendere sul serio un Simulatore di Capre? Non è un titolo per tutti questo è certo, non vi sono tutorial o altri elementi che accompagnino il giocatore attraverso il gioco e le novità che all’inizio potrebbero sembrare interessanti dopo qualche ora potrebbero aver perso il loro fascino, lasciando il posto a una piatta monotonia di fondo. Il comparto sonoro è a malapena sufficiente, l’accompagnamento è affidato a jingle infiniti che sono carini in principio ma finiscono con lo stufare, così come gli effetti sonori, da subito fastidiosi e mal calibrati. Va menzionata però l’ottima traduzione dei testi di gioco, perfettamente in linea con lo spirito ironico del titolo. Il pacchetto offerto su Xbox One include anche la possibilità di giocare contemporaneamente in cooperativa locale fino a quattro giocatori assicurando un sicuro divertimento soprattutto in compagnia di qualche amico.