Vorrei lasciarmi andare per sciogliermi nel mondo, diventare goccia nel diluvio e granello di vetro nella sabbia. Vorrei essere la nota di un assolo di chitarra, la frequenza media tagliata dal crossover del sound system, il passo incerto, il passo a vuoto, il salto nel vuoto dell’apprendista breaker, il coraggio disperato di un rapper alla sua prima jam, aggrappato al microfono sull’orlo dell’abisso. Vorrei essere te, quando scegli sicura e impassibile la tua vita, sorda ai consigli non richiesti del prossimo impiccione, ferma nelle tue convinzioni malfondate. Diventerei, molto probabilmente, l’ultima notte saggia prima della perdita di senno, l’ultimo respiro prima dell’apnea, l’ultimo uomo sulla terra, se fosse necessario. Farei volentieri a meno di te, se non mi afferrassi per le braccia per tenermi qui, evitando di farmi decollare come il palloncino di un bambino rompipalle finalmente sedato dal regalo e ora in lacrime, mentre volo via, alto sulle luminarie della sagra del paese che domani qualcuno smantellerà. Eviterei di essere me stesso, se fosse utile alla mia stessa vita, se non fosse poi così complicato riuscire a ritrovare chi sono, tra le mille facce che qualcuno mi mostrerebbe sfogliando schede segnaletiche in un commissariato di polizia. Resterei ancorato qui, fermo sull’acqua in questo porticciolo nascosto alla tempesta, se servisse a salvarmi. Ma lascerò la terraferma, uscirò al largo, affronterò le correnti, scivolerò via su questa tavola liscia che odora di albero e sale. Perché l’unica chance per salvarmi è rischiare di annegare, l’unica possibilità di conoscere la mia strada è lasciarla, l’unica opportunità di essere felice, non avere finalmente più nulla da perdere.
Frasi