God Help the Girl
(UK 2014)
Regia: Stuart Murdoch
Sceneggiatura: Stuart Murdoch
Cast: Emily Browning, Olly Alexander, Hannah Murray, Pierre Boulanger
Genere: indie-pop
Se ti piace guarda anche: Tutto può cambiare, Frank, Skins, Submarine
God Help the Girl è la pellicola d'esordio come regista e sceneggiatore di Stuart Murdoch, il cantante e leader dei Belle and Sebastian. Se li conoscete, saprete già a grandi linee cosa aspettarvi da questo film, che in pratica è la versione cinematografica della loro musica. Provoca la stessa identica sensazione di leggerezza. Se non li conoscete, smettetela subito di ascoltare quella merda di Vasco, che quando lo mettete su il lettore mp3 vi avvisa che danneggia l'udito, e cominciate a sentire della musica decente, per God!
Per chi – mannaggia a lui – pensa siano solo dei cartoni animati, i Belle and Sebastian sono pure un gruppo indie-pop scozzese. Così però suona vago. I Belle and Sebastian non sono uno tra i tanti gruppi indie-pop in circolazione. I Belle and Sebastian sono Il Gruppo Indie-Pop per Eccellenza. Quando nel 1996 hanno tirato fuori quel gioiellino di esordio che risponde al nome di Tigermilk, nessuno in pratica faceva musica indie. O comunque nessuno la chiamava così. Allora a rappresentare la musica alternative c'erano i gruppi post-grunge arrabbiati con le chitarre distorte da una parte e dall'altra a rappresentare il pop c'erano le boy-band e girl-band commerciali. I Belle and Sebastian facevano invece qualcosa di totalmente differente da entrambe le correnti, con il loro pop delicato & spensierato che guardava tanto alla musica degli anni Sessanta, quanto a band anni '80 come gli Smiths, omaggiati anche nello stile retrò-chic delle copertine dei loro dischi. Oggi può sembrare una cosa comune, ma allora non lo era. I Belle and Sebastian erano hipster prima ancora che gli hipster fossero nati ed erano indie quando non era cool essere indie.
Ma perché sto parlando al passato? I Belle and Sebastian sono ancora un grande gruppo indie, continuano a sfornare dischi uno più bello dell'altro senza aver perso un briciolo della freschezza dei primi tempi e nel 2015 uscirà il loro nuovo atteso album “Girls in Peacetime Want To Dance”, di cui questa “The Party Line” è la prima anticipazione.
Non contento di essere “solo” il leader, nonché uno dei cantanti e autori principali di questo collettivo musicale di Glasgow, Stuart Murdoch adesso ha anche scritto e diretto il suo primo film. Naturalmente ha pure composto le canzoni e le musiche presenti, ma questo va da sé.
God Save the Girl è la perfetta trasposizione su grande schermo dell'immaginario dei Belle and Sebastian. Un viaggio nel mondo di Stuart Murdoch (che non ha niente a che vedere con Rupert Murdoch, sia chiaro), ovvero una Glasgow popolata da strambi musicisti, o se non altro aspiranti tali, indie. Nel caso abbiate dei dubbi in proposito, si tratta di un film musicale, molto musicale, in tutti i sensi possibili. Le canzoni sono presenti in sottofondo, sono suonate dalle band nei locali e ci sono pure svariati momenti musical. Musical nel senso che a un certo punto i personaggi si mettono a cantare così, come se fossero dentro a un vecchio film della Disney. O a un nuovo film della Disney, si veda il gargantuesco successo recente di Frozen. Persino i dialoghi sono pregni di musica. In tal senso, God Help the Girl fa perfettamente il paio con Tutto può cambiare, altra non-commedia romantica dell'anno, in cui al centro di tutto non vi è tanto una storia sentimentale, quanto la musica. Non che siano assenti dal film alcuni risvolti romantici, ma non sembrano la cosa più importante che Stuart Murdoch vuole raccontare. Da bravo musicista, si concentra sul rappresentare il colpo di fulmine che colpisce chi suona delle canzoni insieme, piuttosto di quello che travolge due innamorati.
A voler essere pignoli, si può dire che la sceneggiatura è un pochino debole, e forse è davvero così. Stuart Murdoch è un autore sopraffino di canzoni, mentre come autore cinematografico il suo stile è ancora da affinare. Vero. Così come si può dire che il film è troppo naïf. Vero di nuovo, ma è proprio questo il suo bello. God Help the Girl è la tipica pellicola d'esordio. Tipica non nel senso che ricorda altre cose, anche se i richiami alla libertà espressiva della Nouvelle Vague sono piuttosto evidenti.

"Hey, qualcuno sa perché stiamo correndo?"
"Perché è una cosa che fa molto Nouvelle Vague!"






