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God loves Uganda

Creato il 09 ottobre 2013 da Webnewsman @lenews1
God loves Uganda

Nel 21° secolo noi tutti pensiamo di vivere in un mondo libero e laico. Pensiamo di poter riuscire ad esprimerci e ragionare autonomamente, senza essere condizionati da chicchessia. Pensiamo che il razzismo e l’omofobia esistono, ma sono molto lontani da noi.

Purtroppo, questo assunto non è così profondamente vero come speriamo, seppur in misura diversa in rapporto allo stato sociale e all’area geografica di appartenenza.

Troppo spesso  ci rapportiamo e ci confrontiamo quotidianamente con storture del potere e mancanza di fonti di informazione ufficiale.

“God loves Uganda” è un documentario-rivelazione di quello che si cela dietro un artefatto di apparenze e lavaggi del cervello che chiamiamo realtà, mentre essa è molto più amara di quello che crediamo.

Il documentario è un reportage dell’attività dei missionari dell’ International House of Prayers ( IHOP)  , un’organizzazione cristiano-evangelica americana legata alla destra conservatrice.  I missionari si recano in Uganda con l’alibi degli aiuti economici ad un Paese ancora sotto sviluppato, predicando la parola di Dio a voler perseguitare chiunque incontrino al loro passaggio, senza rispetto per culture, religioni, personalità diverse. Si recano in Uganda trasmettendo valori di dubbia correttezza per violentare la nazione con la parte di popolazione mondiale più giovane e più vulnerabile, che recepisce meccanicamente pensieri estranei fino alle conseguenze più disastrose.

Si comincia infatti con l’astinenza sessuale per combattere la diffusione dell’HIV e dell’AIDS, anziché promuovere l’uso dei contraccettivi- che però sono visti come strumento del peccato,  e si finisce con la persecuzione violenta, sanguinaria e razzista degli omosessuali, con la scusa di diffonderei  valori educativi morigerati della famiglia.

Gli americani hanno intrapreso dunque una campagna radicale per sradicare il peccato in una terra estranea ( e libera, fino a prova contraria) con i mezzi più estremi.  Sono andati in Africa per colonizzarla con uno strumento “originale”- il Verbo- e per assoggettarla. Eppure l’era delle Crociate e del Colonialismo dovrebbero essere passate da un pezzo.  

Il risultato della cooperazione tra il governo locale e tali organizzazioni religiose è stato l’approvazione di un disegno di legge che punisce gli omosessuali con l’ergastolo e, se recidivi, con la pena di morte. L’Uganda è il primo e unico, per ora, Paese al mondo ad avere una legge che tuteli l’omofobia.

Un film provocatorio: l’immagine di libertà, benessere e apertura mentale che abbiamo degli americani va in pezzi mostrando invece che, per una buona parte, essi sono fondamentalisti  di dubbia intelligenza.

La riflessione più amara è scaturita dal rapportare, seppur minimamente, la situazione descritta nel film all’influenza che stessa politica italiana, che dovrebbe mantenerci laici e liberi per orientamento sessuale; subisce dall’istituzione chiesa cattolica, per il solo fatto di “ospitarla”.

Il film è una fotografia di un atto di repressione ideologica che non lascia spazio al rispetto dei diritti umani.

Girato nel 2013 dal regista premio Oscar Roger Ross Williams, il film è stato presentato in Italia nell’ambito della rassegna “Colpe di Stato” del Milano Film Festival 2013, e di recente a Ferrara durante il Festival di Internazionale.

Carmen Capaldo

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